In un gene del maschio la differente longevità dei sessi?

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La femmina vive più lungo del maschio, almeno nella media dei casi, e questo vale sia per l’uomo che per molte altre specie di mammiferi. Fino ad oggi non era stato possibile capire il perchè di ciò. La longevità potrebbe in qualche modo dipendere dal genoma di uno o di entrambi i genitori, ed un recente studio di ricercatori della Tokyo University of Agriculture, pubblicato su Human Reproduction, ha tentato di dare una risposta a questa domanda.
L’esperimento, condotto su topi da laboratorio, ha evidenziato la presenza di un gene che, sebbene sia presente in entrambi i sessi, si attiva solo nel maschio e, secondo gli scienziati autori dello studio questo potrebbe essere uno dei motivi della differente longevità dei due sessi.

Nuove speranze contro il tumore alla pelle da un farmaco

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Ricercatori statunitensi del Memorial Sloan-Kettering Hospital di New York hanno scoperto un farmaco che, dai primi studi, sembra promettere molto per la cura di alcuni tipi di tumore alla pelle anche in stadio già avanzato.
Essi hanno sperimentati infatti un nuovo farmaco che blocca l’attività di un gene considerato coinvolto nella diffusione del cancro alla pelle, denominato BRAF.
La novità dello studio è il fatto che, applicata su 31 pazienti con uno stadio avanzato di melanoma, generalmente assai difficile da trattare, sia con radioterapia che con chemioterapia, la cura ha di fatto provocato la recessione del tumore in maniera rapida e significativa.

Scoperto il gene che blocca la metastasi

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Due équipe di ricercatori guidate dal Prof. Stefano Piccolo, docente del Dipartimento di Biotecnologie mediche di Padova e dal Prof. Silvio Bicciato del Dipartimento di Scienze Biomediche di Modena e Reggio Emilia sono riusciti a giungere ad un’importantissima scoperta.

Le due équipe, infatti, sono riuscite ad individuare il gene p63, ossia il gene che blocca la metastasi impedendo così al tumore di diffondersi in tutto l’organismo.