Girovita troppo ampio, fattore di rischio per il diabete

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Quasi nove persone su 10 non sono consapevoli dei possibili rischi provenienti da un girovita troppo ampio e dal grasso accumulato nell’addome.

Un recente sondaggio su 12.000 cittadini europei ha infatti rilevato che la maggior parte dei partecipanti non era a conoscenza di come l’accumulo di grasso nel ventre sia uno dei segnali più allarmanti della possibilità di contrarre malattie del metabolismo molto gravi, come il diabete di tipo 2.
La casa farmaceutica GlaxoSmithKline, ha recentemente confermato grazie a ricerche interne che il grasso addominale è strettamente legato all’insorgere di malattie cardiache e diabete.

Cibi grassi compromettono il sistema immunitario

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Nuove prove che gli alimenti grassi sono nocivi per la sapute provengono da una tesi realizzata dalla Sahlgrenska Academy: i topi da laboratorio alimentati con una dieta a base di strutto per un lungo periodo hanno un sistema immunitario più debole e meno efficace nel contrastare i batteri nel sangue.
I topi sono stati nutriti con una dieta a base di strutto, per la quale l’apporto totale delle calorie calorico derivava per il 60% dai grassi. I topi così nutriti sono stati comparati ad altri la cui dieta era povera di grassi, per i quali l’apporto calorico derivava solo per il 10% dai grassi.

Diete ricche di grassi e zuccheri alterano i recettori del cervello

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Un consumo eccessivo di grassi e di alimenti zuccherati provoca cambiamenti nei recettori presenti nel cervello.
Questo suggeriscono i ricercatori della Johns Hopkins University School of Medicine.
E’ uno studio, presentato di recente, che offre interessanti suggestioni per coloro che studiano la bulimia ed altri tipi di disturbi alimentari.
I ricercatori riferiscono che diete ad alto tasso di zuccheri e di grassi alterano i recettori degli oppioidi presenti nella zona del cervello che controlla l’assunzione del cibo.

Certi grassi stimolano il cervello ad inibire i regolatori dell’appetito

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E’ inutile sperare che il nostro organismo ponga un freno alla nostre tendenza a mangiare, soprattutto se i cibi in questione sono ricchi di determinati tipi di grassi. Un nuovo studio condotto da ricercatori dell’ UT Southwestern Medical Center ha scoperto che, negli animali da laboratorio, il grasso di certi cibi che mangiamo raggiunge direttamente il cervello.
Lì le molecole di grasso inducono il cervello ad inviare all’organismo segnali inibitori dell’azione dell’insulina e della leptina, il cui compito è quello di sopprimere l’appetito. Entrambi sono ormoni, ed hanno una funzione fondamentale nella regolazione del peso corporeo.

Una dieta ricca di grassi dannosa anche a breve termine

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Se studi e ricerche recenti hanno ampiamente dimostrato che una dieta ad alto contenuto di grassi è decisamente dannosa per la salute, non era ancora stato così chiaramente stabilito quanto questo effetto fosse rapido come nello studio condotto da un equipe di ricercatori dell’Università di Oxford. Secondo gli scienziati infatti l’apporto di cibi grassi può essere dannoso per la salute anche a breve termine.
Per sperimentare questa ipotesi i ricercatori hanno condotto una serie di esperimenti sui topi da laboratorio.
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