Il guaranà è una pianta rampicante (Paullinia cupana Kunth) , tipica della foresta amazzonica nell’area tra il Venezuela ed il Brasile. Ne vengono utilizzati i semi, capaci di dare un intensa energia psicofisica, grazie all’alto contenuto di caffeina. E’ questo il motivo per cui viene utilizzato come integratore alimentare da molte persone. Come gli altri rimedi naturali però può nascondere delle insidie, degli effetti collaterali. Ecco cosa è importante sapere al riguardo.
guaranà
Piante adattogeniche per migliorare il benessere psicofisico
Si chiamano piante adattogeniche e consentono all’individuo di potersi adattare allo stress fisico e mentale proteggendo l’organismo dai suoi danni.
Le piante adattogeniche rappresentano un aiuto per ritrovare l’energia, aiutare la memoria, ritrovare la concentrazione, il buon umore e aumentare le difese immunitarie.
Guaranà proprietà

Dopo aver parlato delle proprietà di alcuni alimenti che provengono da pesi lontani, ma che sono di uso comune anche da noi come il pomodoro, la patata e il peperoncino e dopo aver parlato di una bevanda che è molto consumata, ma che proviene da lontano, il caffè, ora vogliamo parlare di un altro alimento che non è originario dell’Europa: il guaranà.
Il guaranà è una pianta rampicante sempreverde originaria dell’Amazzonia e fa parte della famiglia delle Sapindaceae e cresce e si sviluppa fino a dieci metri d’altezza, nei pressi dei corsi d’acqua.
Il guaranà è una pianta rampicante sempreverde originaria dell’Amazzonia e fa parte della famiglia delle Sapindaceae e cresce e si sviluppa fino a dieci metri d’altezza, nei pressi dei corsi d’acqua.
Giocatori di poker consumano molte sostanze, legali ed illegali

Quattro giocatori di poker su cinque utilizzano droghe e sostanze, legali o illegali, per aumentare le proprie prestazioni al tavolo verde.
E’ questo il risultato di un’inchiesta realizzata da ricercatori della Nova Southeastern University di Fort Lauderdale, in Florida, che ha rilevato come, accanto a caffeina, bevande energetiche e guaranà, giocatori professionisti e non, in tutto il mondo, usano anche marijuana, cocaina, anfetamine, Valium ed una miriade di altri farmaci per migliorare il loro gioco.
E’ questo il risultato di un’inchiesta realizzata da ricercatori della Nova Southeastern University di Fort Lauderdale, in Florida, che ha rilevato come, accanto a caffeina, bevande energetiche e guaranà, giocatori professionisti e non, in tutto il mondo, usano anche marijuana, cocaina, anfetamine, Valium ed una miriade di altri farmaci per migliorare il loro gioco.
Kava, alternativa agli “energetic drinks”

Sulle proprietà della kava i ricercatori non hanno molte informazioni, se non quelle che in questi ultimi anni hanno fatto diventare l’estratto di questa radice un riconosciuto rimedio per combattere gli stati ansiosi, l’insonnia e l’iperattività nei bambini, con evidenti effetti sedativi.
Ora la kava è diventata anche il prodotto di punta di un singolare operazione di marketing commerciale negli Stati Uniti, perchè costituisce la base di una bibita commercializzata da pochi mesi nell’area della Caliornia, e che sembra avere un discreto successo commerciale. La bibita si chiama Mary Jane’s Relaxing Soda, con un chiaro riferimento alla marijuana, di cui però la bibita non presenta tracce.