Creato Draco, antivirus universale

Secondo una recente ricerca pubblicata a fine luglio 2011 sulla rivista medico-scientifica PlusOne da alcuni studiosi del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston, probabilmente una delle migliori università del pianeta, tutti i virus, in un futuro non troppo lontano, potrebbero venir definitivamente debellati da DRACO, l’antivirus universale.

Il farmaco in questione, che ora è ancora in fase alpha ma è già stato testato sui topi da laboratorio, sarebbe infatti in grado di individuare, e di colpire, solo le cellule malate ed infette, costringendole all’apoptosi dopo essersi legato all’RNA, responsabile della diffusione del disagio.

Registrate trasformazioni genetiche del virus H1N1 sugli animali

maiale

Il virus dell’influenza suina H1N1 emersa la scorsa primavera è rimasto geneticamente stabile negli umani nel corso di questo ultimo anno e mezzo, mentre, secondo alcuni ricercatori in Asia nei suini ha sviluppato profonde trasformazioni nello stesso arco temporale.
Il timore è che queste modifiche genetiche potrebbero alla lunga sortire un qualche virus più potente di quelli attualmente in circolazione.

OMS: vaccino trivalente contro l’influenza nella prossima stagione

infermiera

Il prossimo autunno il vaccino contro l’influenza suina potrebbe essere utilizzato nello sviluppo di un vaccino antinfluenzale trivalente.
Lo rivelano a Ginevra dove si è di recente tenuta una riunione dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, voluta per fare il punto su quella che è stata la pandemia appena trascorsa e quali sono le previsioni per il prossimo inverno.

Tale progetto permetterebbe non solo di riutilizzare le scorte di vaccino contro l’H1N1 rimaste invendute, ma anche di offrire una copertura ulteriore contro il virus influenzale che, a detta del responsabile dell’OMS, Keiji Mifuda, potrebbe riapparire nel corso del prossimo autunno.

Vaccini per l’influenza suina in eccesso

siringa

La Francia, insieme ad altri paesi europei come Germania ed Olanda sono pronti a vendere migliaia di dosi di vaccino contro l’influenza suina.
La decisione è stata presa di recente, come è rimbalzato anche si maggiori quotidiani nazionali italiani negli scorsi giorni, dopo che le autorità sanitarie locali hanno deciso che le scorte di vaccino antinfluenzale sono più che sufficienti a contrastare un eventuale ritorno dell’infezione nel paese.

Una scelta che è la diretta conseguenza delle recenti dichiarazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che ha valutato come il picco della pandemia sembra essere stato raggiunto, sia in Europa che negli Stati Uniti.

Pandemia: ultime dichiarazioni dell’OMS

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Il capo della Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), Margaret Chan, ha rilasciato recentemente alcune dichiarazioni in merito all’andamento dell’influenza suina, l’ultima pandemia che ha coinvolto il pianeta tra la primavera dello scorso anno e l’inizio della stagione invernale in Occidente.
Secondo l’organizzazione, sebbene il decorso della pandemia sia stato più leggero rispetto alle aspettative, la pandemia di influenza suina a livello mondiale non è ancora finita e il virus potrebbe sempre andare incontro ad una mutazione.
Margaret Chan ha detto che è importante “evitare l’autocompiacimento”, nonostante che i segnali diano la malattia come in regressione sia in Nord America sia negli stati europei. In seguito ha anche dichiarato che il virus è ancora attivo in molti paesi, tra cui India ed Egitto.

Primo caso di trasmissione di virus dell’influenza suina farmaco-resistente

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Funzionari della sanità britannici hanno recentemente dichiarato che si è verificato il primo caso di trasmissione di virus dell’influenza suina resistente al farmaco Tamiflu, attualmente uno dei più efficaci contro la diffusione della nuova influenza virale. Ciò si sarebbe verificato all’ospedale universitario del Galles, ed avrebbe coinvolto cinque persone tre delle quali avrebbero contratto l’influenza proprio all’interno delle strutture sanitarie.

Il sistema immunitario è in grado di riconoscere il virus H1N1

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Il virus dell’influenza suina che impazza nel mondo in questo periodo non è del tutto sconosciuto al sistema immunitario dell’uomo, come dimostra uno studio recente, il che potrebbe ridurre di gran lunga le preoccupazioni legate alla diffusione pandemica del male ed alla sua pericolosità.
Stampa e mezzi di informazione hanno in questi mesi informato la popolazione sul fatto che il virus dell’influenza suina è un microrganismo di un genere completamente nuovo, e quindi il sistema immunitario non sarebbe in grado di difendersi adeguatamente.
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