Quale è la cura migliore per la malattia carotidea (o stenosi della carotide) ? Con questo termine si indica un’ostruzione dell’arteria carotide molto pericolosa per la salute, tale da poter provocare un ictus. E’ dunque particolarmente importante intervenire in termine di prevenzione e di terapia, grazie ad uno stile di vita adeguato, all’utilizzo di farmaci se prescritti e all’occorrenza alla chirurgia. Vediamo insieme e nel dettaglio tutte le opzioni del caso.
ictus
Stenosi carotide, complicanze da evitare e diagnosi
Un’ostruzione o restringimento della carotide (stenosi carotidea) è piuttosto frequente nelle persone anziane o comunque dopo i 60 anni. Questa avviene a causa di un accumulo di grassi che si deposita nel tempo sulle pareti interne dell’arteria, noto come placca aterosclerotica. Da qui ne deriva un restringimento delle stesse ed un minore flusso di sangue verso il cervello. Ecco quali sono i rischi e quali controlli fare di routine per una diagnosi precoce.
Stenosi carotidea, cause, sintomi e rischi
Cos’è la stenosi carotidea? Forse una delle malattie cardiovascolari più trascurata dagli individui, nonostante la sua frequenza specie in fasce d’età avanzate: si usa questo termine -“stenosi”- per indicare un restringimento della carotide. In genere è provocato dall’accumulo di sostanze grasse, noto come placca. Maggiore è la dimensione della placca e più aumenta il rischio per la vita. In particolare quando le carotide sono ostruite si eleva in modo esponenziale il rischio di ictus.
Aneurisma cerebrale, cos’è e quanto è pericoloso
La diagnosi di aneurisma cerebrale indica la presenza di un punto debole o sottile in uno dei vasi sanguigni presenti nel cervello. Questo, come nel caso dell’aneurisma cardiaco può gonfiarsi come un palloncino per la pressione del sangue (che lo riempie). Le conseguenze possono essere diverse: la pressione di tale rigonfiamento sui tessuti nervosi circostanti con sintomi vari a seconda dei casi, oppure addirittura la sua rottura con il risultato di una grave emorragia cerebrale che può essere anche fatale.
Paralisi nervo facciale, sintomi, cause e terapia
La paralisi facciale consiste , così come immaginabile dal nome, nell’impossibilità di muovere i muscoli del volto a causa di un danno ai nervi: in genere è parziale, colpisce solo un lato del viso, le motivazioni possono essere molto diverse tra loro e diverse quindi le tipologie. La cosiddetta paralisi di Bell ad esempio compare all’improvviso o se è provocata da un tumore progredisce lentamente. A seconda della causa può anche regredire dopo un certo periodo di tempo più o meno prolungato. Scopriamone insieme le motivazioni, i sintomi iniziali e l’eventuale terapia.
Rischio di ictus doppio per le donne depresse
Secondo i risultati di uno studio pubblicati sulla rivista Stroke, il giornale dell’American Heart Association (AHA), le donne di mezza età che soffrono di depressione hanno il doppio delle probabilità di soffrire di ictus.
Cinque sintomi di allerta per prevenire l’ictus
Secondo un famoso cardiologo e neurologo statunitense sarebbe possibile prevedere un possibile attacco di ictus o un infarto facendo attenzione a cinque particolari campanelli d’allarme.
Ne è assolutamente convinto il dottor Patrick D. Lyden del Cedars-Sinai Medical Center di Los Angeles e direttore del Programma Stroke al Cedars-Sinai Medical Center (CSMC) che ha svelato cinque particolari sintomi improvvisi e gravi che potrebbero indicare l’imminente insorgenza di un ictus.