Impotenza predice infarti e insufficienze cardiache

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L’impotenza è un evidente segnale di rischio per infarti e morte per problemi cardiaci.
In parte l’intuizione che i problemi di disfunzione erettile potessero essere associabili a problemi cardiaci e di circolazione era già nota, ma la recente ricerca, realizzato da ricercatori tedeschi dell’Università di Saarland ha confermato ulteriormente questa associazione.
Uno studio compiuto su 1.519 uomini, già affetti da patologie e problemi cardiovascolari, che ha evidenziato come coloro che oltre ai problemi cardiaci erano anche impotenti avevano un rischio di arresto cardiaco almeno due volte superiore alla norma.
I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Circulation, suggeriscono che gli uomini affetti da disfunzione erettile debbano essere posti sotto controllo anche per eventuali disturbi e problemi relativi a circolazione e cuore.

Oscillazione elevata della pressione fattore di rischio per ictus e infarto

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Forti variazioni della pressione sanguigna potrebbero essere in futuro inserite tra i fattori di rischio di attacchi cardiaci ed ictus. E’ quanto risulta da un recente studio condotto nel Regno Unito, e recentemente presentato al meeting annuale della American College of Cardiology, una delle più importanti associazioni mediche statunitensi sulla salute del cuore.
Fino ad oggi si pensava che la pressione alta fosse un fattore di rischio, ma la scienza medica ha piano piano scoperto che questa è particolarmente più pericolosa quando i livelli di pressione variano notevolmente da momento a momento.
Lo studio ha coinvolto 19000 pazienti, già in cura per la pressione alta con due diversi tipi di farmaci, beta-bloccanti o calcio-antagonisti.

Inquinamento ambientale aumenta la pressione sanguigna

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Una esposizione a lungo termine alle polveri sottili ed all’inquinamento atmosferico, uno dei mali del nostro tempo, soprattutto nell’occidente industrializzato, è stato recentemente collegato all’aumento della pressione sanguigna.
Sono i risultati di uno nuovo studio realizzato negli Stati Uniti da ricercatori della Harvard School of Public Health di Boston, che hanno utilizzato per valutare l’impatto dell’inquinamento sulla circolazione sanguigna in 939 volontari arruolati all’interno di una vasta ricerca generale, denominata Normative Aging Study, seguiti dal 1995 al 2006 e sottoposti a valutazioni e monitoraggio una volta ogni 4 anni in questo periodo.

Frutta e verdure ricche di potassio, prevengono ictus e malattie cardiache

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Durante l’ultima conferenza della Nutrition American Heart Association, tenutasi a San Francisco, due diversi studi hanno confermato come una dieta salutare sia di grande aiuto nel prevenire e tenere lontani i problemi di salute legati a malattie coronariche ed ictus.
Uno studio condotto da ricercatori italiani dell’Università di Napoli per esempio ha rilevato come mangiare in abbondanza cibi ricchi di potassio per esempio, presente in diverse verdure nelle patate e nelle banane, riduce i rischi di attacchi cardiaci, e di ictus.
La ricerca è stata il frutto di un lungo lavoro di indagine su 10 precedenti studi e ricerche pubblicati sulle riviste mediche dal 1966 al 2009. Studi che, sommando il numero dei pazienti coinvolti, prendevano in esame circa 280.000 adulti e che, nei follow-up successivi, dai cinque ai 19 anni, hanno visto oltre 5500 casi di ictus e 3100 disturbi legati a malattie coronariche.

Nei bambini obesi trovato marcatore di futuri problemi cardiaci

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Uno studio recentemente realizzato su 16.000 bambini ed adolescenti ha dimostrato che in una percentuale sensibilmente elevata di bambini obesi o sovrappeso può individuare la presenza di un marker infiammatorio, predittore di problemi cardiaci futuri.
Lo studio, effettuato da un team della University of North Carolina e pubblicato su Pediatrics, ha esaminato bambini di età compresa tra 1 e 17 anni.
Complessivamente, quasi il 70% degli esaminati era di peso normale, il 15% era in sovrappeso, l’11% era obeso ed il 3,5% era da considerarsi come molto obeso.

Ridurre l’apporto di sale, un obiettivo importante per la salute generale

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Soprattutto nei paesi anglosassoni, ma oggi anche nell’Europa mediterranea, il sale è uno dei fattori di rischio maggiore per i problemi di salute legati al buon funzionamento dell’apparato arterioso. Una riduzione dell’apporto di sale nei cibi, soprattutto in quelli confezionati o consumati nei ristoranti e nei fast food è un obiettivo imprescindibile per migliorare la salute generale della popolazione, ridurre uno dei fattori di rischio più importanti di malattie cardiovascolari, e dimezzare i costi della sanità.

Il governo americano sta in questi giorni prendendo in considerazione l’ipotesi di adoperarsi per attuare una riduzione del sale nei cibi, nella convinzione che anche solo una riduzione del 10% potrebbe non solo salvare migliaia di vite ma anche abbassare drasticamente i costi che lo stato deve sostenere per assistenza e cure mediche.

Caffè riduce il rischio di ictus?

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Bere caffè potrebbe ridurre il rischio di ictus, secondo quanto rilevato da uno studio di recente presentato al meeting annuale dell’American Stroke Association tenutosi recentemente.
La ricerca, condotta dal Dott. Yangmei Li, epidemiologo presso l’Università di Cambridge, ha preso in considerazione un campione di 23.000 persone seguite per un periodo di 12 anni, che hanno compilato questionari sul consumo quotidiano di caffè e che sono stati monitorati per tutto il periodo della ricerca sull’incidenza dei casi di ictus.
Secondo i dati forniti dai ricercatori coloro che dichiaravano di bere caffè sono risultati avere un rischio di ictus ridotto di circa il 27% rispetto a coloro che dichiaravano di non bere mai caffè.
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