Dolore al petto

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A differenza del dolore alla spalla, al ginocchio, al fianco destro o fianco sinistro, o del dolore al seno, il dolore al petto può avere moltissime cause e non è localizzabile in un punto preciso.
Infatti il dolore al petto è sinonimo di diverse patologie, anche non di origine cardiaca, ma che non devono essere sottovalutate; molto spesso si tratta di un dolore psicosomatico che palesa l’agitazione o l’ansia, ma può anche nascondere un reflusso gastroesofageo anche se le persone, alla prima avvisaglia di dolore al petto, pensano immediatamente all’infarto o comunque a qualche problema cardiaco.

Infarto, sintomi

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Un evento molto invalidante e, qualche volta anche mortale, è l’infarto che può essere evitato seguendo una dieta corretta, facendo attività fisica ed evitando fumo ed alcol.
Per infarto si intende quando il cuore non riceve più ossigeno dalle coronarie che si chiudono e, se per un massimo di una quarantina di minuti, il cuore resta privo di ossigeno, si verifica l’infarto.
E’ molto importante la tempestività in questi casi, è quindi fondamentale saper riconoscere i sintomi per poter essere ricoverati il prima possibile.

Trigliceridi responsabili dell’ictus

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E’ fondamentale ricordarsi che i trigliceridi ed il colesterolo nel sangue fanno aumentare esponenzialmente le probabilità di ictus ed infarto ma le soglie da non superare sono diverse da caso a caso
Il colesterolo alto nel sangue può portare a malattie mortali come i pericoli di coaguli, trombosi, ictus, infarto ma per capire se si può avere un infarto, è importante conoscere il valore dei trigliceridi:infatti il rischio cresce quanto maggiore è il livello di trigliceridi nel sangue.

Rischio di problemi cardiaci per le donne in carriera

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Le donne in carriera hanno una probabibilità molto più alta di contrarre malattie cardiovascolari provocate da un forte stress.
L’incidenza di problemi caridaci come l’ictus o l’infarto, sarebbe molto più alta nelle donne che hanno forti aspirazioni in ambito lavorativo e svolgono un mestiere stressante, rispetto a donne che svolgono lavori meno impegnativi.
Altro fattore determinante è il tasso di creatività che si ha nel lavoro, infatti coloro che svolgono un mestiere che non dà molto spazio a questo, sono molto più a rischio cardiaco più elevato mentre le donne che soo preoccupate di poter perdere il lavoro sono soggette a ipercolesterolemia e ipertensione.
Il tasso di rischio in queste donne è pari a quello che incide sul fumo di sigaretta o sull’assunzione di alcolici.

Il dentista contro l’ictus

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Già è stato detto che l’igene orale è direttamente correlata alla prevenzione delle malattie cardiovascolari e che lavarsi i denti aiuta a proteggere il cuore.
Questo perchè i batteri che si formano all’interno della bocca possono entrare in circolo nel sangue attraverso le ferite o i tagli nelle gengive e formare coaguli nel sangue determinando così infarti ed ictus.
Recarsi dal dentista regolarmente aiuta quindi a prevenire malattie cardiovascolari, ma è una strategia che però funziona soltanto per le donne.

L’ansia aumenta il rischio di problemi cardiaci

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Le persone con malattie di cuore possono essere ad alto rischio di infarti, ictus ed insufficienza cardiaca se soffrono di ansia.
Lo rivelano in uno studio, pubblicato sulla rivista Archives of General Psychiatry, ricercatori dell’Università di Tilburg in Olanda, grazie ad una ricerca su un campione di oltre 1000 persone affette da problemi di cuore.
I ricercatori hanno notato che i soggetti affetti da disturbi d’ansia risultavano avere un rischio del 74% maggiore di eventi cardiovascolari anche gravi.

Bassa statura e malattie cardiache: c’è un legame?

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Un nuovo studio pubblicato di recente su European Heart Journal suggerisce che le persone più basse di statura potrebbero avere una probabilità più alta di morire per infarto cardiaco o altre complicazioni al cuore.
Una probabilità superiore del 50% sostengono i ricercatori dell’Università di Tampere in Finlandia, che per valutare l’associazione tra bassa statura e rischio di malattie cardiache hanno analizzato e recensito 52 precedenti studi di alta qualità che in totale includevano un campione di popolazione superiore ai 3 milioni.
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