Sesso e problemi di cuore

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Molti di coloro che sopravvivono ad un infarto tendono ad evitare il sesso nella convinzione che questo possa essere un fattore di rischio per nuove crisi cardiache.
Lo sostiene un’equipe di ricercatori, che di recente ha presentato il suo rapporto in merito durante un meeting nazionale dell’American Heart Association statunitense.
Un recente studio in merito, su più di 1700 pazienti ha però evidenziato come il rischio di morire a causa dell’attività sessuale nelle persone che hanno subito un infarto è in realtà molto basso.

Strategia terapeutica per prevenire nuovi attacchi di cuore

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Una proteina denominata fattore di crescita del sistema nervoso, o NGF, contribuisce a far funzionare il muscolo cardiaco danneggiato da un attacco cardiaco nei topi, e ciò potrebbe essere di aiuto nell’elaborare una strategia terapeutica efficace per prevenire ulteriori attacchi cardiaci nell’uomo.
Se precedenti ricerche avevano esplorato la capacità della proteina di influenzare i tessuti nervosi del cuore, questo ultimo studio, pubblicato di recente su Circulation Research, ha invece puntato l’attenzione sulla possibilità che questa proteina possa contribuire ad una miglior guarigione delle cellule cardiache danneggiate.

Cioccolato benefico per il cuore

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Nel periodo di Pasqua si consuma molto cioccolato, e per qualcuno ciò potrebbe essere una fonte di preoccupazione sia per la dieta che per la salute. Eppure di recente uno studio realizzato da ricercatori tedeschi ha evidenziato come il cioccolato potrebbe avere degli effetti salutari e preventivi nei confronti di malattie cardiache.
Secondo lo studio, che ha seguito un campione di popolazione di circa 20.000 unità per circa 8 anni ha osservato che consumare cioccolato (con moderazione) riduce il rischio di infarti o ictus di circa il 40%.
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista European Heart Journal, riprende ricerche già effettuate in passato, ed è il primo ad approfondire gli effetti del cioccolato su un periodo di tempo così lungo.

Impotenza predice infarti e insufficienze cardiache

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L’impotenza è un evidente segnale di rischio per infarti e morte per problemi cardiaci.
In parte l’intuizione che i problemi di disfunzione erettile potessero essere associabili a problemi cardiaci e di circolazione era già nota, ma la recente ricerca, realizzato da ricercatori tedeschi dell’Università di Saarland ha confermato ulteriormente questa associazione.
Uno studio compiuto su 1.519 uomini, già affetti da patologie e problemi cardiovascolari, che ha evidenziato come coloro che oltre ai problemi cardiaci erano anche impotenti avevano un rischio di arresto cardiaco almeno due volte superiore alla norma.
I ricercatori, che hanno pubblicato i risultati della loro ricerca sulla rivista Circulation, suggeriscono che gli uomini affetti da disfunzione erettile debbano essere posti sotto controllo anche per eventuali disturbi e problemi relativi a circolazione e cuore.

Oscillazione elevata della pressione fattore di rischio per ictus e infarto

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Forti variazioni della pressione sanguigna potrebbero essere in futuro inserite tra i fattori di rischio di attacchi cardiaci ed ictus. E’ quanto risulta da un recente studio condotto nel Regno Unito, e recentemente presentato al meeting annuale della American College of Cardiology, una delle più importanti associazioni mediche statunitensi sulla salute del cuore.
Fino ad oggi si pensava che la pressione alta fosse un fattore di rischio, ma la scienza medica ha piano piano scoperto che questa è particolarmente più pericolosa quando i livelli di pressione variano notevolmente da momento a momento.
Lo studio ha coinvolto 19000 pazienti, già in cura per la pressione alta con due diversi tipi di farmaci, beta-bloccanti o calcio-antagonisti.

Ridurre l’apporto di sale, un obiettivo importante per la salute generale

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Soprattutto nei paesi anglosassoni, ma oggi anche nell’Europa mediterranea, il sale è uno dei fattori di rischio maggiore per i problemi di salute legati al buon funzionamento dell’apparato arterioso. Una riduzione dell’apporto di sale nei cibi, soprattutto in quelli confezionati o consumati nei ristoranti e nei fast food è un obiettivo imprescindibile per migliorare la salute generale della popolazione, ridurre uno dei fattori di rischio più importanti di malattie cardiovascolari, e dimezzare i costi della sanità.

Il governo americano sta in questi giorni prendendo in considerazione l’ipotesi di adoperarsi per attuare una riduzione del sale nei cibi, nella convinzione che anche solo una riduzione del 10% potrebbe non solo salvare migliaia di vite ma anche abbassare drasticamente i costi che lo stato deve sostenere per assistenza e cure mediche.

Esser felici riduce il rischio di malattie cardiache

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Le persone felici sono meno a rischio di attacchi cardiaci e problemi cardiovascolari. Lo rivela una recente ricerca compiuta da scienziati del Columbia’s Center for Behavioral Cardiovascular Health, grazie ad uno studio prospettico di ampie dimensioni compiuto su un campione di 1700 persone, uomini e donne, seguite per un periodo di 10 anni.
All’inizio dello studio, è stato valutato il rischio di problemi cardiaci in ogni paziente, il quale è stato associato al periodico monitoraggio di sintomi e condizioni che, in base ad una scala approntata dai ricercatori, valutasse il grado di felicità di questi. Tra le condizioni monitorate la rabbia, la depressione, sentimenti di ostilità e di malessere e l’espressione di stati d’animo ed emozioni “positive”: gioia, felicità, eccitazione, entusiasmo e soddisfazione.
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