Febbre suina: efficaci i provvedimenti e le raccomandazioni

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Ora che sembra essere passato il peggio, a parte la situazione del Messico dove il numero di colpiti dall’influenza suina (H1N1) è stato il più alto così come il numero dei decessi, e che la malattia ormai sembra avere un decorso standard come altre in passato e non essere più particolarmente insidiosa e pericolosa, ci si chiede se tutto la grande attenzione e la mobilitazione internazionale, il flusso enorme di informazioni e, insomma la grande mediatizzazione dell’episodio siano stati utili o molto al di sopra delle righe.

Così come ci si chiede se erano necessari tutti i provvedimenti attuati, la chiusura di scuole ed uffici pubblici, la messa in quarantena delle persone colpite dal morbo influenzale, persino la raccomandazione, urlata a squarciagola di prestare la massima attenzione all’igiene e di lavarsi spesso le mani.
La risposta è si. Era necessario. Perchè tale attenzione a livello mondiale ha contribuito come mai prima d’ora a contenere sul nascere un’influenza che avrebbe potuto anche dimostrarsi molto più pericolosa di quello che è stata effettivamente.

Sintomi influenza suina

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Dopo la Sars e l’influenza aviaria arriva l’influenza suina a gettare nel panico l’intera popolazione mondiale. Sulla malattia regna ancora grande incertezza ed è per questo che in questo post cercheremo di fornire maggiori dettagli su questa nuova pandemia sulla base delle informazioni diffuse dal Ministero della Salute.

L’influenza suina, in particolare, è una malattia respiratoria dei maiali causata da virus influenzali del tipo A, una tipologia di virus che è solitamente responsabile delle epidemie influenzali tra i suini. Tali virus causano una bassissima mortalità nei maiali e si manifestano in tutti i mesi dell’anno anche se, in genere, si concentrano prevalentemente durante i mesi invernali, proprio come accade per le influenze della popolazione umana.