cibi aumentano rischio tumore seno

5 alimenti che aumentano rischio di cancro al seno

La dieta può influenzare il rischio di cancro al seno. Ormai si tratta di una cosa nota, non solo perché l’obesità rappresenta un fattore di rischio della maggioranza delle forme di cancro, ma anche per la qualità degli alimenti che mangiamo, oltre che la tipologia e la loro distribuzione nei pasti. L’American Cancer Society raccomanda di mangiare per lo più verdure, frutta e cereali integrali e meno carne rossa (manzo, maiale, agnello), meno carni lavorate (pancetta, salsicce, hot dog), e meno dolci. Una dieta sana ed equilibrata di questo tipo inoltre può aiutare a ridurre il rischio di malattie cardiache, diabete, ictus, ed altre forme di cancro oltre quello della mammella. Non è comunque ancora chiaro il legame tra alcuni alimenti specifici ed il cancro al seno: gli studi scientifici hanno riportato finora molti risultati, ma non sempre definitivi, a volte anche in contraddizione tra loro. Ecco ciò che l’evidenza ci dice di grasso, integratori vitaminici, soia, prodotti lattiero-caseari e zucchero.cibi aumentano rischio tumore seno

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Bruciore di stomaco, rimedi naturali e della nonna

La sensazione di bruciore di stomaco, dovuta ad acidità è un sintomo molto comune, tanto quanto fastidioso. A volte è passeggero, magari dovuto all’assunzione momentanea di una data sostanza, ma nella maggioranza dei casi si tratta di un disturbo cronico o comunque pericoloso, in quanto l’acido alla lunga può rovinare le pareti dello stomaco e/o dell’esofago. I farmaci aiutano di sicuro, ma a volte possono bastare alcuni semplici rimedi naturali e qualche accortezza nello stile di vita. Quali?

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Latte biologico più povero di iodio, zinco e selenio

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Secondo quanto rilevato da uno studio spagnolo effettuato dai ricercatori dell’Università di Santiago de Compostela, e pubblicato su Food and Chemical Toxicology, il latte biologico sarebbe più carente di alcuni elementi come iodio, zinco e selenio rispetto a quello tradizionale.

Ministero conferma necessità bollitura latte crudo

La polemica intorno al latte crudo patogeno rinvenuto in molti dei distributori automatici della provincia di Torino e di altre numerose province limitrofe non accenna a placarsi e, dopo le dovute rassicurazioni in merito, il Ministero della Salute ci terrebbe a confermare, ancora una volta, come solamente il latte pastorizzato sia da considerarsi salubre e nutriente poiché il latte crudo, per propria stessa natura e composizione, non potrebbe mai dirsi, per quanto alta sia l’attenzione sia in fase di produzione che in fase di vendita, totalmente e definitivamente sicuro.

Latte crudo patogeno nei distributori automatici

Numerose partite di latte crudo patogeno, come informa oggi la Procura della Repubblica di Torino per mezzo del sostituto procuratore Raffaele Guariniello, sarebbero state individuate in ben 11 distributori automatici del torinese (in particolare dei quartieri Pinerolo, Collegno, Susa, Ciriè, Chivasso ed Ivrea) nonché del biellese, del vercellese e del cuneese.

Allattamento artificiale

In alcune, particolari, situazioni la madre del neonato potrebbe essere impossibilitata ad allattare naturalmente il proprio piccolo.

I motivi, come molti sanno, sono dei più svariati e ci sentiamo di elencarne i principali:

– agalattia. Una vera e propria mancanza di latte è un evento davvero molto raro che colpisce, solitamente, il 2% della popolazione

– controindicazioni di carattere clinico. Nel caso in cui vi siamo comprovati motivi clinici (quali gravi infezioni, uso di droghe, assunzione di medicinali, denutrizione e altri) il pediatra potrebbe prescrivere l’interruzione dell’allattamento al seno

– scelta. La madre, per motivi personali, potrebbe decidere di non allattare al seno.

Quale che sia, comunque, il motivo per il quale il nostro bambino debba essere allattato artificialmente, vogliamo dare alcuni consigli affinché anche questo tipo di alimentazione risulti sicura e utile al 100%.

Cibi radioattivi anche in Italia cosa evitare

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Con lo tsunami che ha colpito il Giappone lo scorso 11 marzo, il mondo si sta interrogando sulla pericolosità insita nel nucleare ed in Italia, soprattutto, è scaturito un acceso dibattito a causa dell’imminente referendum in cui si chiede agli elettori se si vuol ritornare al nucleare o continuare l’acquisto di energia elettrica dalla vicina Francia.
Qualche tempo fa il programma di Italia Uno, Le Iene, aveva fatto un’inchiesta shock sulle scorie radioattive di Saluggia, in cui si affrontava il discorso della pericolosità e della tossicità riguardante lo stoccaggio delle scorie radioattive che, se mal conservate o se disperse nell’ambiente potrebbero portare gravissime conseguenze come tumori e leucemie.

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