Quinoa proprietà

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Dopo aver parlato delle proprietà del miglio, della segale, del farro, dell’avena, dell’orzo, del grano saraceno e del kamut, oggi vogliamo parlare delle proprietà della quinoa.
La quinoa è una pianta erbacea originaria del Sud America e spesso viene confusa come un cereale, ma in realtè appartiene alla stessa famiglia degli spinaci e della barbabietola.
Questa pianta però viene utilizzata come un cereale a causa del suo elevato quantitativo di amido e può essere consumato dalle persone che soffrono di celiachia, poichè non contiene glutine.
La quinoa è composta principalmente da: proteine per il 13 %, carboidrati per il 60,1 %, grassi per il 6,7% e fibra alimentare per l’8%.

Segale proprietà

Segale

Così come l’orzo, l’avena e il grano saraceno, anche la segale è un cereale che fa parte della famiglia delle Graminacee.
La segale è un cereale che viene coltivato su larga scala in tutto il mondo in quanto è in grado di vivere ed adattarsi a tutte le condizioni climatiche.
Sembra che la segale venisse già coltivata durante l’età del bronzo ma la sua diffusione avvenne intorno al IV secolo, quando venne introdotta come ingrediente principale per il pane.

Mango proprietà

mango

Dopo aver parlato delle proprietà dell’uva che è l’ingrediente fondamentale per il vino e per l’aceto di vino, oggi vogliamo parlare di un altro frutto molto saporito che però non è molto presente sulle nostre tavole; stiamo parlando del mango.
Il mango è originario dell’Asia dove già più di 4.000 anni fa veniva coltivato, ma oggi può essere presente in tutta la zona tropicale.
Così come per la maggior parte della frutta, anche il mango contiene una percentuale di acqua molto elevata che arriva fino al 90 per cento del totale; mentre il resto è composto da carboidrati, proteine, fibre, zuccheri e sali minerali tra i quali troviamo il calcio, il sodio, il fosforo, il ferro, il magnesio, il potassio, il rame e lo zinco.

Un farmaco a basso costo efficace il rischio di morte da sanguinamento eccessivo

incidente

Un farmaco poco costoso potrebbe salvare decine di migliaia di vite, riducendo il sanguinamento eccessivo dopo incidenti o ferite.
Chiamato acido tranexamico, questo farmaco è già utilizzato durante gli interventi chirurgici in molti paesi sviluppati, per prevenire emorragie indesiderate. La ricerca, apparsa su The Lancet, ha rilevato che il suo uso potrebbe essere esteso anche per trattare le persone ferite, anche in paesi poveri che non possono utilizzare altri farmaci o tecnologie più costose.
In passato si temeva che il farmaco potesse avere controindicazioni serie, come un rischio più elevato di emboli e problemi al cuore come infarti, a causa del rischio più elevato di formazione di coaguli nel sangue, ma la ricerca odierna ha verificato che tale rischio in realtà è molto più basso di quanto si riteneva.
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