Lupus eritematoso sistemico

Abbiamo cominciato ad occuparci, in maniera generica, delle malattie autoimmunitarie, sistemiche o no, che possono affliggere il corpo umano e sono difficilmente individuabili poiché presentano una sintomatologia cangiante che, molto spesso, può venir confusa con quella classica di una differente patologia che, però, compisce i medesimi organi o tessuti.

La situazione si complica, come si può facilmente intuire, nel caso in cui la malattia autoimmune sia sistemica e colpisca l’intero organismo interessando interi distretti e, dunque, creando ancora maggiore confusione nel medico che deve elaborare una diagnosi.

Detto questo affermiamo che, da oggi, vogliamo occuparci, nello specifico, delle principali patologie immunitarie cominciando a descrivere il Lupus eritematoso sistemico.

Malattie autoimmunitarie

Una malattia autoimunitaria, altrimenti detta autoimmune, è una particolarissima patologia nella quale il sistema immunitario colpisce, danneggiandole anche in maniera gravissima, tessuti, organi e componenti del proprio corpo.

Bisogna distinguerla, però, dalle reazioni autoimmuni, fenomeni assolutamente normali che si possono osservare ogni qualvolta il sistema immunitario si attivi per rispondere ad una minaccia.

Nel caso particolare della patologia autoimmuni, invece, il sistema immunitario continua ad agire anche al termine dell’emergenza o addirittura in assenza di una qualsiasi tipo di invasione esterna.

A volte, ma sono casi rari, la malattia autoimmune viene definita sistemica poiché coinvolge l’intero organismo.

SINTOMATOLOGIA DELLE MALATTIE AUTOIMMUNITARIE

La celiachia aumenta i rischi di parto di bambini autistici

neonato

Secondo uno studio pubblicato nel numero di luglio della rivista Pediatrics, i bambini di madri che hanno malattie autoimmunitarie come il diabete di tipo 1, l’artrite reumatoide e la celiachia hanno un rischio tre volte maggiore di nascere autistici.
L’associazione tra autismo e diabete di tipo 1 così come tra autismo ed artrite reumatoide erano già stati evidenziati in precedenti studi, e questa nuova ricerca non solo conferma i dati già acquisiti, ma approfondisce un terzo fattore di rischio che fino ad oggi non era stato preso in considerazione: la celiachia.