Crisi economica e aumento delle patologie cardiache

Le malattie cardiocircolatorie costituiscono, in tempo di pace, la principale causa di ricoveri e morte delle democrazie occidentali più moderne ed evolute, tra le quali rientra l’Italia, che hanno installato nel cittadino alcuni stili di vita completamente errati nonché, come anticipato, dannosi o potenzialmente mortali.

Ciò è dovuto, naturalmente, all’aumento della durata media della vita, che prolunga a dismisura la vecchiaia causando, se non affrontata nel migliore dei modi, il cedimento delle strutture fondamentali dell’organismo già logore a causa della normale esistenza, al consumo di alimenti poco genuini ma di veloce preparazione quali tutti i cibi precotti o d’asporto che si possono trovare nei fast-food, all’adesione ad uno stile di vita sedentario e mai atletico e da molti altri interessanti fattori.

I mirtilli fanno bene al cuore

Che aiutassero e favorissero la circolazione, si sapeva ormai da tempo. Ma che potessero avere capacità anti-tumorali, anti-invecchiamento, antiossidanti nonché di protezione dalle malattie coronariche, si era solo intuito.

Sino ad oggi, quando alcuni ricercatori trentini, pubblicando un approfondito studio sull’argomento sulla rivista scientifica Journal of food composition and analysis, hanno rivelato a tutto il mondo i benefici derivanti dall’assunzione dei mirtilli.

[LEGGI] LE PROPRIETÀ BENEFICHE DEL MIRTILLO NERO

Il tè in bottiglia è carente delle sostanze benefiche tipiche della bevanda

tè

Non sempre nelle bottiglie di tè confezionato si possono trovare quelle sostanze benefiche tipiche della bevanda. Molto spesso queste, se comunque sono presenti, lo sono in maniera molto scarsa, come ha dimostrato un recente studio presentato di recente nel corso del meeting annuale della American Chemical Society.

Le sostanze che sono state cercate nei tè in bottiglia sono i polifenoli, composti chimici dal forte potere antiossidante che altri studi hanno indicato come efficaci nel proteggere i tessuti, riducendo il cosiddetto stress ossidativo ed i danni alle cellule che questo comporta, che sul lungo periodo possono provocare fenomeni infiammatori, malattie cardiache e l’insorgere di tumori.

Smettere di fumare riduce lo stress

sigaretta1

I vantaggi insiti nello smettere di fumare sono per molti versi già noti a tutti: riduzione del rischio di tumore, di problemi cardiaci ed altri problemi di salute. Una recente ricerca ha però evidenziato come smettere di fumare contribuisce anche a ridurre i livelli di stress, andando perciò a confutare la diffusa credenza che la sigaretta abbia un effetto rilassante ed anti-stress nel fumatore.

In che modo lo stile di vita influisce sulla demenza senile?

fruttaeverdura

Secondo una nuova ricerca è possibile ridurre l’incidenza della demenza senile intervenendo sui tassi di diabete e depressione, migliorando il grado di istruzione e cambiando abitudini alimentari favorendo l’apporto di frutta e verdura.
Se la causa esatta per cui insorge la demenza è a tutt’oggi sconosciuta, sono tanti i fattori di rischio individuati, modificando i quali si riducono le probabilità di diventare affetti da questa condizione.
Tra questi si contano precedenti di depressione, il tipo di dieta, il consumo di alcolici ed alcuni disturbi vascolari come le malattie cardiache e gli ictus, la pressione alta, l’obesità, il diabete ed il colesterolo elevato nel sangue.

Quali strategie per ridurre il sale nel cibo?

sale2

Per chi adora il gusto dolce, ma nello stesso tempo vuole evitare le calorie che questo porta con se ci sono tante alternative, dal sucralosio all’aspartame alla saccarina. Lo stesso però non si può dire invece del gusto salato, per il quale ad oggi non sono state trovate ancora alternative che riducano l’apporto di sodio pur mantenendo intatto il piacevole gusto del sale.
E’ una questione dibattuta ad alti livelli, quella della riduzione del sale negli alimenti, e negli Stati Uniti per esempio sono già diversi i provvedimenti presi a livello pubblico per ridurre l’uso del sale tra la popolazione.

A rischio di malattie coronariche i giovani con alti livelli di colesterolo cattivo

hambuger2

Elevati livelli di lipoproteine a bassa densità, il cosiddetto “colesterolo cattivo” già da giovani possono avere delle conseguenze anche di notevole importanza per la salute soprattutto nel futuro, secondo una nuova ricerca condotta negli Stati Uniti.
I ricercatori dell’Università della California a San Francisco hanno voluto esplorare il legame tra alti livelli di colesterolo cattivo in gioventù e lo sviluppo successivo di problemi di salute, in particolare le malattie di cuore in un nuovo studio apparso su Annals of Internal Medicine.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.