Requisiti donazione midollo osseo e procedimento

Donare il proprio midollo osseo significa dare speranza ad una persona malata, perciò in questo articolo vediamo quali sono i requisiti per diventare donatori e cosa bisogna effettivamente fare se interessati.

Per fare richiesta di diventare donatori bisogna rivolgersi ad uno dei centri donatori presenti sul territorio italiano, quindi sarà effettuato un prelievo di sangue a cui seguirà la firma di adesione al registro italiano donatori midollo osseo.

Primo trapianto di mani in Italia

mani

Tra la notte di lunedì e martedì è stato effettuato un trapianto di mani per la prima volta in Italia con esiti molto positivi per la paziente.
L’operazione, durata sei ore, effettuata dall’equipe dell’ospedale San Gerardo di Monza guidata dal dott. Massimo Del Bene, primario di chirurgia plastica e della mano, ha permesso alla signora Carla Mari, casalinga di Busto Arsizio, di riavere di nuovo le mani che aveva perso a causa di una gravissima forma di sepsi originata da una banale cistite che le ha fatto perdere sia le mani che i piedi.
La donatrice è stata una donna di 58 anni e l’espianto è stato praticato nell’ospedale di Cremona.
Affinchè non si verificasse il rigetto, sono state prelevate delle cellule staminali dal midollo spinale della paziente stessa e poi sono state ri-iniettate nella paziente24 ore dopo l’intervento.

Donazione del midollo osseo, cosa serve?

fiducia

Ci sono alcune malattie del sangue, fra cui gravi forme di leucemia (che è un tumore del midollo osseo che inibisce la produzione delle cellule del sangue ) e l’aplasia midollare (malattia caratterizzata dall’insufficiente produzione nel midollo osseo delle cellule del sangue ) che possono trovare cura nel trapianto del midollo osseo.
Fino ad una ventina di anni fa il trapianto avveniva soltanto tra fratelli Hla identici ossia tra quei soggetti che sono gemelli omozigoti quindi con antigeni Hla ( che si combinano casualmente tra i genitori ).

Donazione del cordone ombelicale, perchè farlo

neonato

Fino a qualche anno fa il sangue all’interno del cordone ombelicale veniva solitamente eliminato durante l’espulsione della placenta, che si verifica subito dopo il parto.
Studi recenti invece hanno dimostrato che il sangue contenuto all’interno del cordone ombelicale è ricco di cellule preziosissime, dette cellule staminali emopoietiche che sono presenti anche nel midollo osseo e sono preposte a formare tutti gli elementi corpuscolari del sangue ossia i globuli rossi, i globuli bianchi e le piastrine.

Il virus HIV si cela nel midollo osseo

aids

Medicine e terapie possono riuscire a far scomparire il virus dell’HIV dal sangue, tuttavia questo non significa che il male sia debellato. Il virus infatti, riesce a trovare il modo di nascondersi, e, all’occorrenza, di risvegliarsi e di continuare ad infettare l’organismo. Diversi studi avevano già evidenziato questo fenomeno, che di fatto è il motivo principale per cui la malattia è considerata, attualmente, non curabile.

Una recente ricerca compiuta da scienziati statunitensi dell’Università del Michigan ha voluto investigare quale fosse la strategia che il virus mette in campo per sopravvivere, e soprattutto dove esso si va a nascondere quando risulta essere scomparso dal sangue. Il midollo osseo è stato da tempo indicato come uno dei luoghi dove il virus troverebbe un riparo dall’attacco dei medicinali, ed i ricercatori hanno orientato le loro ricerche in quella direzione.

Nuovo trattamento con staminali dal cordone ombelicale

cordone ombelicale

Una nuova tecnica che potrebbe in futuro contribuire a ridurre la necessità di impianti di midollo osseo è stata sperimentata da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle.
Il meccanismo si basa sull’utilizzo delle cellule staminali presenti nel cordone ombelicale che, secondo lo studio pubblicato su Nature Medicine hanno il vantaggio di avere meno problemi di rigetto.
Il trattamento utilizzato attualmente per i pazienti affetti da malattie come la leucemia, che colpisce le cellule staminali nel midollo osseo, dove vengono prodotte le nuove cellule sanguigne, prevede il trapianto di midollo proveniente da un donatore compatibile, per ripristinare quello distrutto dalla leucemia.

Una variazione genetica può portare a complicazioni dopo il trapianto di midollo osseo

ospedale

Uno studio apparso recentemente su Nature Genetics ha rivelato che una determinata variazione genetica, in specifico la mancanza di un gene, aumenta il rischio che si manifestino complicazioni in chi è stato sottoposto a trapianto di midollo osseo.
La premessa di base del trapianto di tessuti ed organi è semplice: eliminare nel paziente il tessuto o l’organo malato e sostituirlo con tessuti ed organi sani.
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