Spina Bifida

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La spina bifida è una malformazione che si sviluppa in fase neonatale dovuta alla chiusura incompleta di una o più vertebre per via di una malformazione del midollo spinale.
Questo può essere prevenuto grazie all’assunzione preventiva di acido folico da parte della donna che decide di avere una gravidanza, grazie ad integratori quali la folina.
Questa patolgia presenta diverse forme di differente gravità che comportnao dei danni irreversibili al midollo spinale come la perdita completa della mobilità delle gambe o l’incapacità di controllare i muscoli dello sfintere e altri problemi neurologici legati al sistema nervoso centrale.
La spina bifida così come l’anencefalia possono verificarsi per un insieme di fattori che sono sia di tipo genetico che di tipo ambientale.

L’atrofia muscolare spinale

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L’atrofia muscolare spinale è una malattia delle cellule nervose del midollo spinale.
Da queste cellule partono i nervi collegati ai muscoli che trasmettono i segnali motori, per questo motivo la Sma (in inglese Spinal muscular atrophy) colpisce i muscoli volontari responsabili di qualsiasi tipo di movimento.
E’ una malattia autosomica recessiva (come ad esempio la Sindrome di Gorlin Goltz di cui abbiamo parlato recentemente) e che quindi si manifesta soltanto nel momento in cui tutti e due i genitori ne sono portatori e la percentuale che ciò avvenga è del 25% ossia si uno su quattro.
Esistono delle forme anche molto rare di questa malattia che possono manifestarsi come come forma mutante oppure autosomica dominante.
Di solito, questa patologia colpisce i muscoli più vicini al tronco e quindi rende più difficile la mobilità delle gambe, mentre gli arti superiori risultano meno coinvolti.
La sma di tipo 1 colpisce i bambini al di sotto dei sei mesi d’età oppure risulta già presente nei mesi finali della gravidanza e si riscontra con una mancanza di movimenti fetali.
Di solito un bimbo colpito dal tipo 1 non è in grado di sollevare la testa o di compiere progressi fisici e motori, oppure può anche presentare una difficoltà ad inghiottire la propria saliva, il petto può apparire concavo dovuto alla debolezza e al cattivo sviluppo dei muscoli ntercostali.

Sperimentata la rigenerazione dei nervi dopo lesioni al midollo spinale

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Aiutare le persone paralizzate a riacquistare una certa capacità di movimento è una sfida che da sempre ha stimolato la ricerca medica e scientifica, e una recente studio di ricercatori negli Stati Uniti ha aggiunto un ulteriore tassello al progresso in questo campo: gli scienziati infatti hanno affermato di essere riusciti con successo ad indurre la rigenerazione dei nervi in topi con gravi lesioni al midollo spinale.

Operazione chirurgica per il diabete?

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Un’operazione chirurgica in grado di ridurre la pressione dei vasi sanguigni in una specifica regione del cervello, in un’area in cui vengono regolate alcune funzioni vitali per il corpo, sembra migliorare la capacità dei diabetici di controllare il glucosio.
Lo sostiene un gruppo di medici del Allegheny General Hospital di Pittsburgh negli Stati Uniti, specializzati già da tempo nell’uso della decompressione vascolare per trattare condizioni come vertigini e spasmi.

Cura farmacologica per lesioni al midollo spinale?

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Scienziati e ricercatori della Harvard Medical School di Boston hanno recentemente scoperto una caratteristica delle lesioni al midollo spinale che potrebbe in futuro essere di aiuto a sviluppare cure farmacologiche. Si tratta, come ammettono gli stessi autori dello studio, pubblicato da poco sulla rivista Science, di un passo avanti molto importante ma nello stesso tempo ancora piccolo nella conoscenza di ciò che avviene nel midollo spinale quando, a causa di un trauma, si interrompono le connessioni nervose, con la conseguente paralisi degli arti e delle funzioni vitali nelle aree del corpo controllate dal sistema nervoso al di sotto della lesione.