Onde eletromagnetiche combattono l’Alzheimer

antenne

Nessuno lo avrebbe mai pensato: secondo un recente studio condotto all’Università della Florida, le onde elettromagnetiche contribuiscono a ritardare la demenza senile, ed a migliorare le condizioni del morbo di Alzheimer. E’ questo almeno il risultato ottenuto in una ricerca compiuta su topi da laboratorio, programmati per avere il disturbo, e sottoposti ade onde elettromagnetiche simili a quelle dei telefonini.

Lo studio dell’Alzheimer’s Disease Research Center è stato recentemente pubblicato sul Journal of Alzheimer’s Disease.
96 i topi sui quali è stato effettuato l’esperimento, la maggior parte dei quali erano stati geneticamente modificati per sviluppare le placche beta-amiloidi nel cervello, un marker della malattia di Alzheimer. Altri topi invece erano sani.

Lo status sociale non fa differenza per la demenza senile dopo i 70 anni

anziano

La condizione socioeconomica sembra non svolgere nessun ruolo di rilievo dopo i 70 anni per quanto riguarda il declino delle facoltà cognitive.
Tale affermazione proviene dalle ricerche realizzate da un eqipe di ricercatori dell’University of California, Los Angeles il cui studio è stato pubblicato su American Journal of Epidemiology.

Il pesce protegge dall’insorgenza delle demenze senili

salmone

Gli anziani dei paesi in via di sviluppo, la cui dieta è spesso basata sul consumo di pesce, sembra siano a più basso rischio di contrarre disturbi come la demenza senile.
L’ipotesi è confermata da uno studio condotto su quasi 15.000 adulti di età superiore ai 65 anni cneh vivono Cina, India, Cuba, Repubblica Dominicana, Messico, Perù e Venezuela, e pubblicato sulla rivista Journal of Clinical Nutrition, e rispecchi quanto già accertato da altri studi che hanno avuto come target le popolazioni dei paesi sviluppati.

Esercizio fisico e dieta mediterranea prevengono efficacemente il morbo di Alzheimer

brain4

Un nuovo rapporto pubblicato in questi giorni sulla rivista Jama (Journal of American Medical Association), ha evidenziato che associare dieta mediterranea ed esercizio fisico riduce notevolmente i rischi dello sviluppo del morbo di Alzheimer.
Studi precedenti avevano esaminato separatamente l’associazione tra attività fisica e la dieta ed i rischi di contrarre disturbi di demenza senile, e l’intento dei ricercatori è stato quello di analizzare se esaminate insieme queste due condizioni favorissero la riduzione del rischio.

Una mente attiva ritarda l’insorgere della demenza senile

parolecrociate

Un nuovo studio condotto su anziani abitanti del Bronx, un quartiere di New York, ha rilevato che un cervello attivo tiene lontani i sintomi della demenza senile.
I ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, hanno evidenziato nella loro ricerca, pubblicata su Neurology, che ogni giorno in una settimana che una persona dedica ad attività stimolanti per la mente ritarda l’insorgere di fenomeni di demenza di circa due mesi.
Se si era già precedentemente dimostrato che le persone con livelli di istruzione più elevati ritardavano i segni della demenza, con questo studio si è infine appurato che, più che l’istruzione di per se, è l’attività cognitiva che influisce su questo meccanismo.

I grumi di proteina amiloide presenti nel cervello molto tempo prima dei sintomi dell’Alzheimer

tac

Un recente studio afferma che la formazione dei depositi di proteina amiloide nel cervello, responsabili dell’interruzione dei processi mnemonici a lungo termine che causano il Morbo di Alzheimer, avviene molto tempo prima che la malattia si manifesti.
Già precedenti ricerche avevano suggerito che accumuli della proteina amiloide che danneggia i neuroni, una caratteristica del morbo di Alzheimer, dovessero essere presenti già molti anni prima delle manifestazioni del male, ma fino ad oggi non era stato possibile evidenziare tale fenomeno negli umani.

Morbo di Alzheimer, migliorato il quiz sulla memoria

quiz

Uno dei modi finora adottati per diagnosticare il Morbo di Alzheimer finora è stata quella di sottoporre ad un quiz i pazienti. Tale quiz serve a verificare lo stato della propria memoria, e finora veniva usata una versione standard di questo che, però, sollevava importanti critiche, tra le quali il fatto di essere troppo facile e di non riuscire ad evidenziare in maniera precisa coloro che fossero in una fase precoce della malattia.
Panoramica privacy

This website uses cookies so that we can provide you with the best user experience possible. Cookie information is stored in your browser and performs functions such as recognising you when you return to our website and helping our team to understand which sections of the website you find most interesting and useful.