Obesità ed alcoolici mettono a rischio il fegato

bevitrice

Essere obesi o in sovrappeso e bere alcoolici aumenta il rischio di malattie epatiche come la cirrosi, negli uomini come nelle donne.
Lo affermano due recenti studi che compaiono parallelamente sulla rivista medica BMJ. Nel primo studio, i ricercatori dell’Università di Oxford hanno valutato un enorme campione di cartelle cliniche di donne inglesi di mezza età, 1 milione e 200.000 casi.
Seguite per una media di sei anni, le donne che risultavano essere in sovrappeso o obese risultavano essere a rischio più elevato di cirrosi epatica, e tale rischio aumentava se le donne risultavano anche essere bevitrici, anche con una media relativamente moderata di assunzione di alcoolici.

Rapporto vita/fianchi (WHR)

whr

Il rapporto vita/fianchi, conosciuto nella letteratura medica in lingua inglese con l’acronimo WHR (Waist-hip ratio) viene utilizzato come indicatore del grado di salute di una persona.
Recenti ricerche hanno dimostrato che la cosiddetta forma “a mela” assunta dal corpo è un forte predittore di possibili disturbi e malattie rispetto ad una forma “a pera”, in cui i grassi si accumulano non nella zona addominale ma nelle natiche e nelle anche. La differenza è evidente soprattutto tra i sessi, essendo gli uomini più portati ad assumere la forma “a mela” (di tipo androide) e le donne la seconda (tipo ginoide).

Tassa sulle bibite gassate per un minor apporto calorico

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Se il prezzo delle bibite gassate e zuccherate fosse aumentato del 18% circa, i consumatori, presi nella loro globalità, avrebbero una diminuzione di peso di più di 2 chili. E’ quanto appurato da un recente studio condotto da ricercatori dell’Università del North Carolina, che hanno compiuto una vasta ricerca su un campione di popolazione di più di 5000 giovani adulti, seguiti per un periodo di 20 anni.
L’associazione tra l’aumento del prezzo delle bevande e la diminuzione del peso corporeo si verifica, secondo i ricercatori semplicemente aumentando di circa 1 dollaro il prezzo medio delle bibite, con un apporto calorico che si riduce mediamente di circa 124 calorie al giorno.

Nei bambini obesi trovato marcatore di futuri problemi cardiaci

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Uno studio recentemente realizzato su 16.000 bambini ed adolescenti ha dimostrato che in una percentuale sensibilmente elevata di bambini obesi o sovrappeso può individuare la presenza di un marker infiammatorio, predittore di problemi cardiaci futuri.
Lo studio, effettuato da un team della University of North Carolina e pubblicato su Pediatrics, ha esaminato bambini di età compresa tra 1 e 17 anni.
Complessivamente, quasi il 70% degli esaminati era di peso normale, il 15% era in sovrappeso, l’11% era obeso ed il 3,5% era da considerarsi come molto obeso.

Cibi grassi aumentano il rischio di ictus nelle donne adulte

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Mangiare molti grassi, soprattutto quelli presenti in biscotti e pasticcini, gelati ed altri snacks confezionati e prodotti industrialmente aumenta il rischio di ictus nelle donne sopra i 50 anni.
In particolare i grassi sotto accusa sono i cosiddetti grassi transaturi, dannosi sia per il cuore che per il girovita.

Lo rivela un nuovo ampio studio condotto negli Stati Uniti, che ha coinvolto un campione di più di 87.000 donne, già reclutate all’interno di un ampia ricerca, Women’s Health Initiative, voluta dal governo federale statunitense per valutare l’impatto delle cure ormonali sulle donne in menopausa.
Una evidenza indiscutibile, secondo quanto rilevato dai ricercatori, il rischio del tipo più comune di ictus aumenta infatti del 44% nelle donne che fanno una dieta ricca di grassi.

In aumento le malattie croniche nei bambini

bambini

Secondo quanto riportato da USA Today i tassi di malattie croniche tra gli adolescenti è raddoppiato nel corso degli ultimi due decenni, con la metà dei bambini tra gli 8 ed i 14 anni che risultano esser stati colpiti da un problema di salute a lungo termine. Tra i mali più frequenti l’asma, i problemi legati ai disturbi di apprendimento ed i disturbi legati all’obesità. Ed è proprio quest’ultima ad essere indicata come una delle principali cause, secondo quanto sostiene la ricercatrice Jeanne Van Cleeve del Mass General Hospital for Children di Boston.
I ricercatori hanno coinvolto 5000 bambini nati tra il 1998 ed il 2006, i quali sono stati seguiti per sei anni circa.

Intervento chirurgico per l’obesità sugli adolescenti

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Sulle pagine della salute del New York Times compare un interessante articolo riguardante una nuova tendenza nella lotta all’obesità negli adolescenti, che comprende l’intervento di chirurgia bariatrica. Si tratta di un trattamento che va ad agire sull’obesità in modo chirurgico, andando a ridurre la dimensione dello stomaco influenzando così il paziente ad assumere meno cibo.
Sembra che negli Stati Uniti siano sempre di più le cliniche specializzate e gli adolescenti che ricorrono a questo tipo di intervento.
Un intervento che attualmente viene eseguito con applicazioni che, oltre a “strozzare” la cavità gastrica, operano anche bypassando una parte dell’intestino, in questo modo riducendo la quantità di sostanze che viene assorbita dall’organismo.