Nuova forma del Morbo di Parkinson

I ricercatori italiani della Clinica Neurologica e Malattie Neurometaboliche del Policlinico Santa Maria alle Scotte della Azienda Ospedaliera Universitaria Senese, complesso ospedaliero di rilievo nazionale e di alta specializzazione facente riferimento alla Facoltà di Medicina dell’Università degli Studi di Siena, avrebbe individuato, grazie alla collaborazione degli scienziati della prestigiosa Università Erasmus di Rotterdam, una nuova variante del Morbo di Parkinson.

Digiunare per proteggere il cervello

Nel corso dell’annuale meeting dell’AAAS (American Association for the Advancement Sciences o, in italiano, Associazione Americana per l’Avanzamento delle Scienze), in corso di svolgimento a Vancouver, ridente cittadina della provincia canadese della Columbia Britannica, sarebbe stato rivelato il segreto per una migliore sopravvivenza nel caso in sia sia sofferenti di una qualsiasi malattia degenerativa del sistema nervoso centrale piuttosto che di una demenza degenerativa invalidante ad esordio prevalentemente senile quale il Morbo di Alzheimer o la Malattia di Parkinson.

Stimolazione elettrica per curare l’Alzheimer

La stimolazione elettrica del cervello, già sperimentalmente usata per rallentare l’evoluzione del Morbo di Parkinson, potrebbe rivelarsi utile, secondo alcuni test clinici condotto con successo dai ricercatori del Toronto Western Hospital,anche per il definitivo trattamento del Morbo di Alzheimer.

Secondo i medici autori della ricerca, infatti, un’efficace nonché profonda stimolazione cerebrale, grazie all’installazione di un elettrodo direttamente impiantato nel cervello, causerebbe il recupero, per lo meno in parte, delle originarie funzioni dei neuroni colpita dalla malattia.

Il glaucoma come malattia neurodegenerativa

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Per anni, il glaucoma è stato associato ad un aumento della pressione sanguigna nel bulbo oculare, ma ciò ha sempre lasciato perplessi buona parte degli scienziati, soprattutto a causa del fatto che in molte persone una elevata pressione intraoculare non forzatamente portava a sviluppare il glaucoma. Oltre a ciò, una persona su tre risulta contrarre il glaucoma anche con pressione oculare normale o addirittura bassa.
Queste anomalie hanno fatto si che i medici cercassero una risposta più adeguata al perchè si sviluppa il glaucoma ed una delle possibili risposte è che esso abbia dei tratti in comune con altre malattie neurodegenerative come il Morbo di Alzheimer o il Morbo di Parkinson.

Sintomi Sclerosi Laterale Amiotrofica

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La sclerosi laterale amiotrofica è una malattia neurodegenerativa, come il Morbo di Alzheimer o il Morbo di Parkinson, relativamente rara, che colpisce una persona su 100 mila circa, di cui non si conoscono i fattori scatenanti e per cui è anche assai raro prevedere un’eredità di carattere genetico, visto che i casi di trasmissione ereditaria del male si attestano intorno al 5% dei casi accertati. Sono colpiti in maniera maggiore gli uomini e l’insorgenza del male è attestata dai 40 ai 60 anni.

Benefici del caffè per la salute

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Nuovi studi provenienti da diversi ricercatori (Rob van Dam, epidemiologo della Harvard School of Public Health e Terry Graham, cattedratico di Salute e Scienze Nutrizionali all’Università di Guelph in Canada), hanno ultimamente tentato di ridimensionare la pericolosità del caffè, naturalmente se consumato con moderazione: sebbene non si possa dire che sia una bevanda salutare (per esempio per tenere a bada il colesterolo), tuttavia non è un bevanda ad alto rischio per la salute.

E’ assolutamente necessario innanzitutto distinguere tra caffè e caffeina, che sono due cose molto diverse, sottolineando che nel caffè la percentuale di caffeina è intorno al 2%, e che nel restante 98% ci sono centinaia, se non migliaia di sostanze che invece possono essere “buone” per il nostro organismo.

Morbo di Parkinson

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Il Morbo di Parkinson più propriamente oggi chiamato “malattia di Parkinson” appartiene a quel gruppo di disturbi del sistema motorio che è causato dalla mancata produzione di dopamina da parte delle cellule cerebrali.

I sintomi principali sono 4: tremore, soprattutto alle braccia e poi alle gambe, alle mandibole ed al viso, rigidità degli arti e del tronco, lentezza nel compiere i movimenti e perdita dell’equilibrio e della coordinazione motoria.

Dal momento che questi sintomi diventano più forti, mano a mano che la malattia peggiora i pazienti avranno sempre più spesso difficoltà a camminare, a parlare ed a svolgere anche i compiti più elementari.

In alcune persone la malattia progredisce più velocemente che in altre.

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