Ottimismo e salute, un binomio vincente

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L’ effetto placebo è conosciuto come quel fenomeno che induce alla guarigione soltanto con la convinzione che la cura sia efficace anche se il medicinale somministrato è inattivo.
Questo è solo un piccolo esempio di ciò che può creare la mente umana in alcuni processi di guarigione e sicuramente un atteggiamento positivo nei confronti di una malattia aiuta a vincerla velocemente.
Il termine placebo deriva dal latino e significa io piacerò e il termine proviene dalle funzioni funebri medievali in cui si recitava ” placebo Domino in regione vivorum ” ossia piacerò a Dio nella terra dei vivi.

Aspirina efficace contro il mal di testa

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Secondo una ricerca condotta dalla Systematic Cochrane Review, che ha esaminato dati provenienti da 13 studi recenti l’aspirina è in grado di ridurre il dolore causato dall’emicrania nel 50% delle persone che la assumono in un arco temporale di non più di due ore.
I ricercatori hanno inoltre verificato come una singola dose di aspirina riduce anche alcuni delle manifestazioni sintomatiche dell’emicrania come nausea, vomito e ipersensibilità per suoni e luci.
La revisione degli studi in questione comprendeva dati provenienti da un campione di 4222 individui: i ricercatori del John Radcliffe Hospital di Oxford hanno scoperto come sia i dolori moderati che le gravi emicranie risultano essere attenuate dall’uso dell’aspirina in una persona su quattro con una dose unica di 900-1000 mg di aspirina.

PRP e lesioni al tendine di Achille

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Un nuovo studio ha rilevato che un trattamento per curare le lesioni riportate da un uso eccessivo del tendine di Achille non sembra essere così efficace. Lo ha stabilito un equipe di ricercatori olandesi, che ha verificato sperimentalmente come le iniezioni di plasma ricco di piastrine (PRP), una tecnica che ha conosciuto in questi ultimi anni una diffusione notevole, non risulta essere migliore rispetto ad un trattamento con placebo.

Il PRP è un fattore di crescita che si ottiene dal sangue centrifugato con uno strumento apposito che viene iniettato nel punto della lesione, che sarebbe in grado di stimolare la guarigione dei tessuti e quindi essere efficace nella riparazione di lesioni ai tendini ed alle cartilagini.