Huperzine A per combattere l’Alzheimer

Soltanto ieri parlavamo di come, presso la Mayo Clinic di Rochester, nel Minnesota, si fosse riusciti a scoprire come predire l’Alzheimer con un test che potesse evidenziare, nell’individuo sano e in età presenile (meno di 65 anni), l’eccessivo accumulo di beta-amilode e la crescita incontrollata di metaboliti quali colina/creatina, primo sintomo neurologico della futura insorgenza della malattia.

Davamo notizia, inoltre, di come alcune approfondite indagini condotte dalle più importanti università canadesi avessero evidenziato una precisa correlazione tra eccesso di sale e Alzheimer, stabilendo come una dieta troppo ricca di sodio abbia effetti devastanti non soltanto sul cuore e sul sistema vascolare bensì possa venire considerata responsabile dell’insorgenza, prematura, dei più classici sintomi della senilità.

Gli italiani consumano troppo sale

Secondo una recente ricerca condotta da Francesco Cappuccio, professore ordinario dell’Università di Warwick, con sede a Coventry, importante città della media Inghilterra, gli italiani sarebbero i primi consumatori di sale a livello mondiale.

I dati dello studio, infatti, affermano che, in media, ogni italiano consumi 11 grammi di sale al giorno, uno sproposito se confrontato con la dose giornaliera consigliata che si aggira intorno al grammo.

Peggio di tutti fanno gli uomini, con una quantità di sale ingerito superiore ai 12 grammi.

Numeri da capogiro che, però, nascondo una problema davvero molto preoccupante.

[LEGGI] MENO SALE MENO MALATTIE CARDIOVASCOLARI

Dieta contro la pressione alta

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Continuiamo anche oggi a parlare di pressione alta e di quali sono i rimedi naturali ed i rimedi immediati che aiutano a combatterla e questa volta vogliamo parlare dell’importanza di una dieta corretta da seguire a tavola.
Infatti per combattere l’ipertensione è necessario variare le proprie abitudini alimentari, in primo luogo, riducendo in modo drastico il consumo di sale.

Come avere una pancia piatta senza dover faticare?

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Continuiamo a parlare di benessere e di come fare a metterci in forma dopo le abbuffate natalizie con la speranza di farcela prima dell’estate e della drammatica prova costume.
Dopo aver parlato di come bruciare calorie senza per forza ricorrere ad estenuanti esercizi in palestra che ci mettono di cattivo umore al solo pensiero e di che alimenti mangiare per riuscire a dimagrire più velocemente perchè accelerano il metabolismo, ora parliamo di come fare ad avere la pancia piatta senza dover faticare sette camicie per ottenerla.
Come facciamo per avere un addome tonico e piatto? Prima di tutto, stili di vita regolari, un po’ di esercizio fisico e una dieta corretta.

Quali strategie per ridurre il sale nel cibo?

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Per chi adora il gusto dolce, ma nello stesso tempo vuole evitare le calorie che questo porta con se ci sono tante alternative, dal sucralosio all’aspartame alla saccarina. Lo stesso però non si può dire invece del gusto salato, per il quale ad oggi non sono state trovate ancora alternative che riducano l’apporto di sodio pur mantenendo intatto il piacevole gusto del sale.
E’ una questione dibattuta ad alti livelli, quella della riduzione del sale negli alimenti, e negli Stati Uniti per esempio sono già diversi i provvedimenti presi a livello pubblico per ridurre l’uso del sale tra la popolazione.

Perchè ad alcuni piaccono i cibi molto salati?

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Gli snack a basso contenuto di sale possono piacere ad alcune persone, mentre per altri risultano completamente insapori ed i ricercatori pensano che alla base di questo meccanismo potrebbero esserci delle spiegazioni genetiche.
Alla maggior parte delle persone piace il sapore del sale, tuttavia alcuni risultano mangiarne di più per almeno due motivi, spiegano i ricercatori: un motivo è il gusto del sale, ed il secondo la necessità di coprire sapori troppo intensi altrimenti.
I ricercatori del College of Agricultural Sciences della Università di Stato della Pennsylvania hanno compiuto questa ricerca stimolati dalle recenti politiche della salute del governo americano, che ha in più occasioni chiesto alle industrie alimentari di ridurre il sale nei cibi confezionati come stratagemma per ridurre l’incidenza di malattie cardiache e rischio di infarto ed ictus tra la popolazione.
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