Consumiamo meno calorie se sono evidenziate nel menù

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Al ristorante si consumano meno calorie se nel menù sono segnate le calorie di ogni piatto ed il fabbisogno giornaliero medio.
Lo hanno osservato i ricercatori del Rudd Center presso la Yale University.
Reclutati 303 adulti, i ricercatori li hanno invitati ad una cena servita in un ristorante. Il gruppo di volontari era però suddiviso in tre gruppi, ad ognuno dei quali è stato proposto un menù che conteneva indicazioni differenti.
Il primo menù comprendeva, accanto ad ogni piatto, il contenuto calorico di questo. Nel secondo tipo di menù, oltre alla segnalazione del contenuto calorico il menù presentava, in evidenza, la cifra dell’apporto calorico giornaliero consigliato in media. Il terzo tipo di menù invece non conteneva alcuna indicazione sulle calorie dei piatti serviti.

La fame stimola il movimento

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Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Nature, la fame stimola il corpo rendendolo più propenso all’esercizio fisico. Quindi fare spuntini tra un pasto e l’altro ci renderebbe più pigri.

Gli esperti del Politecnico federale di Zurigo diretti dal professore Markus Stoffel hanno scoperto un meccanismo molecolare che ha il duplice effetto di favorire il movimento e prevenire l’obesità:. Si tratta di un meccanismo basato sulla proteina ‘Foxa2’ che si disattiva se abbiamo la pancia piena.

Rimedi naturali per l’acne

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L’acne è un disturbo molto comune durante lo sviluppo dell’adolescente, ed uno degli effetti della comparsa di pustole e comedoni, di cisti e foruncoli, è il fatto che questi possono la sciare evidenti cicatrici dopo la loro scomparsa.

E’ un’esperienza particolarmente preoccupante per giovani ed adolescenti, che in molti casi provoca una serie di problemi psicologici e relazionali, perchè l’effetto dell’acne influisce sulla percezione di se in un’età in cui il proprio aspetto fisico è particolarmente importante, per se e per le relazioni che si instaurano con gli altri.

Rimedi naturali contro l’alcolismo

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L’alcolismo si può combattere con rimedi naturali molto semplici ed alla portata di tutti. Ecco alcuni suggerimenti che possono essere di aiuto soprattutto per combattere i sintomi della dipendenza dall’alcool.
Uva: Una dieta ristretta a base di uva della durata di un mese è un rimedio naturale molto facile da praticare anche in casa. Dato che il frutto contiene una forma molto pura di alcool, esso offre un’alternativa naturale al bisogno fisico di alcool. La dieta ideale consiste nel mangiare uva fresca per tre volte al giorno, a distanza di cinque ore ogni volta. Questo trattamento permette di sostenere con successo la volontà di smettere di bere, aiutando l’organismo a non patire la mancanza dell’alcool.

Non c’è un nesso evidente tra il picco di obesità e l’attività fisica tra gli adolescenti

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Stimolati dalla crescente preoccupazione che una minore attività fisica sia alla base della diffusione dell’obesità tra gli adolescenti, un gruppo di ricercatori statunitensi ha voluto esaminare se tra le due cose vi fosse un nesso evidente.
Sorprendenti in parte i risultati dello studio, perchè, secondo i ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health l’attività fisica ha poco a che fare con il recente picco dei tassi di obesità tra gli adolescenti degli Stati Uniti.

L’inquinamento colpisce duramente gli obesi

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L’inquinamento atmosferico sembra colpire più duramente le persone obese, determinando un aumento significativo della pressione sanguigna.
Lo affermano i ricercatori della School of Public Health and Health Sciences dell’Università del Massachusetts, recentemente autori di uno studio pubblicato sulla rivista Journal of Epidemiology and Community Health. Se in passato l’inquinamento atmosferico era stato associato a disturbi come asma, diabete e malattie cardiache, la novità della ricerca è il tentativo di verificare quale impatto essa possa avere sulla forma fisica dell’individuo.

Con pochi soldi moltissime calorie

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Sebbene sia uno studio che prende in considerazione un ambiente diverso dal nostro, quello delle grandi metropoli americane, i risultati della ricerca condotta da studiosi del Center for Obesity Research and Education presso la Temple University statunitense potrebbe far riflettere anche molti genitori italiani.
Lo studio, pubblicato su Pediatrics, è stato condotto sugli studenti delle scuole primarie di Filadelfia, che venivano intervistati e monitorati nei loro acquisti al “corner shop”, prima e dopo l’uscita dalla scuola.
Il corner shop potrebbe essere equiparato, nelle città italiane, alla panetteria o alla latteria o al piccolo supermercato rionale.
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