Autismo e sclerosi multipla invisibili alla società

“Centralità della persona: realtà o obiettivo da raggiungere?” è il nome di un progetto di indagine ad analisi, avviato lo scorso anno dal CENSIS (ovverosia il CENtro Studi Investimenti Sociali) grazie ai fondi messi a disposizione dalla Fondazione Cesare Serono, istituto di ricerca da sempre attivo nell’individuazione delle cause e delle terapie più adeguate al trattamento delle cosiddette malattie rare, che intende fare il punto della situazione in merito all’assistenza socio-sanitaria dedicata e riservata ai malati sofferenti di una qualsiasi disabilità.

Ebbene, stando a quanto rilevato dal CENSIS in questo primo anno di attività, i malati di sclerosi multipla e di autismo, le malattie estremamente invalidanti sulle quali si sarebbe concentrata l’attenzione del progetto in questione, sarebbero letteralmente abbandonati a se stessi o, per lo meno, lo sarebbe nel lasso di tempo, purtroppo sempre più ampio, che intercorrerebbe tra individuazione dei primi sintomi da parte del soggetto, della famiglia del soggetto o del medico di medicina generale e diagnosi da parte dello specialista.

Combattere la sclerosi multipla grazie ad un farmaco per via orale

La promessa della Novartis, una delle più importanti e conosciute aziende farmaceutiche europee, con sede a Basilea, in Svizzera, e quotata presso il NYSE di New York, è quella di riuscire a debellare, o per lo meno contrastare quanto più attivamente possibile, la degenerazione cerebrale tipica della sclerosi multipla, altrimenti detta sclerosi a placche, senza più costringere il paziente a sottoporsi alle quotidiane, quanto fastidiose nonché dolorose, iniezioni di interferone beta-1a, medicinale della famiglia degli interferoni sino ad oggi considerato il farmaco d’elezione per il trattamento della succitata patologia.

Identificati i geni della sclerosi multipla

Tramite l’eminente rivista scientifica Nature giungono oggi ottime notizie per tutti i malati di sclerosi multipla.

Uno studio multicentrico, il più grande mai realizzato sull’argomento, guidato dai medici delle Università inglesi di Oxford e Cambridge e al quale hanno partecipato numerosissime istituzioni internazionali di ricerca e di cura della sclerosi multipla, tra cui l’IMSGC (International Multiple Sclerosis Genetics Consortium) di cui fanno parte le Università italiane del San Raffaele di Milano e del Piemonte Orientale di Novara e il Wellcome Trust Case Control Consortium, avrebbe finalmente sequenziato tutti i 29 geni “difettosi” responsabili della sclerosi multipla una della peggiori malattie infiammatorie croniche demielinizzanti (poiché distruggono la mielina, componente essenziale del sistema nervoso centrale giacché consente la trasmissione degli impulsi nervosi tra un neurone e l’altro).

Finalmente al via la sperimentazione del dottor Zamboni

sclerosi

Nell’azienda ospedaliera universitaria Sant’Anna, in cui il dottor Paolo Zamboni dirige il centro di malattie vascolari è finalmente giunta l’approvazione del comitato etico che dà il via alla sperimentazione del protocollo da lui creato, dopo mesi e mesi di battaglie e di appelli, anche da parte di personaggi famosi come Nicoletta Mantovani.
Ricordiamo che il dottor Zamboni, assieme al neurologo Fabrizio Salvi, ha dimostrato una correlazione effettiva tra sclerosi multipla e CCSVI, una malattia che causa un’occlusione delle vene che portano il sangue al cervello che appunto ha come risultato la malattia neurodegenerativa in questione.

Sclerosi laterale amiotrofica

motoneuroni

La Sclerosi Laterale Amiotrofica, SLA o anche chiamata Morbo di Lou Gehrig (che prende il nome dal primo paziente a cui è stata diagnosticata la malattia, ex giocatore di baseball) è una malattia degenerativa progressiva del sistema nervoso, che colpisce selettivamente i motoneuroni, sia dell’apparato centrale, sia di quello periferico e venne descritta per la prima volta dal neurologo francese Jean –Martin Charcot nel 1860 ed ad oggi le cause risultano essere ancora del tutto ignote.
La parola amiotrofico comprende tre termini di origine greca (a –alfa privativo, mio –muscolo e trofico –nutrimento) che fanno ben comprendere che i muscoli della persona colpita si atrofizzano a causa del mancato nutrimento.
Laterale invece sta ad indicare il midollo osseo dove si trovano le cellule morenti che tende via via col tempo ad indurirsi ed ecco spiegato anche perché si parla i sclerosi.
Le conseguenze di questa terribile malattia sono la perdita irreversibile della capacità di deglutizione e della articolazione elle parole, fino ad arrivare alla paralisi dei muscoli scheletrici fino alla totale compressione dei muscoli del torace e quindi alla morte per asfissia.

Sclerosi Multipla: il caso mediatico del dott. Zamboni

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Si continua a parlare della Sclerosi Multipla e del caso del dottor Zamboni in quanto ormai è diventato un caso nazionale, tanto che è sorto un gruppo su Facebook di 30 mila iscritti che fa da collante tra malati e parenti,fino a generare un caso mediatico.
Il fatto è, che complici le campagne mediatiche, molte persone si stanno rivolgendo al dottor Zamboni con la speranza di poter avere una cura definitiva alla malattia, che , secondo il dottore, ha una stretta correlazione con la CCSVI, una patologia che provoca il restringimento delle vene che portano il sangue al cervello, formando dei ristagni all’interno di quest’ultimo.
Come la cura Di Bella insegna però, è importante non farsi entusiasmare dalla popolarità, ma restare con i piedi ben piantati per terra.

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