Quali strategie per ridurre il sale nel cibo?

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Per chi adora il gusto dolce, ma nello stesso tempo vuole evitare le calorie che questo porta con se ci sono tante alternative, dal sucralosio all’aspartame alla saccarina. Lo stesso però non si può dire invece del gusto salato, per il quale ad oggi non sono state trovate ancora alternative che riducano l’apporto di sodio pur mantenendo intatto il piacevole gusto del sale.
E’ una questione dibattuta ad alti livelli, quella della riduzione del sale negli alimenti, e negli Stati Uniti per esempio sono già diversi i provvedimenti presi a livello pubblico per ridurre l’uso del sale tra la popolazione.

Cereali della prima colazione: sono davvero così salutari?

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L’azienda alimentare Kellogg, conosciuta soprattutto per la produzione di cereali da prima colazione è stata nuovamente criticata dalla Food and Drug Administration statunitense, il massimo organismo di controllo sugli alimenti nella nazione americana, per aver fornito ai suoi consumatori informazioni falsate sull’apporto nutritivo di uno dei prodotti di punta dell’azienda, i Rice Crispies.
La pubblicità presente sulle confezioni sul fatto che questo sia un cibo salutare per i bambini non sarebbe scientificamente provata.

Via i giocattoli dai fast food?

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Spesso la lotta all’obesità infantile, soprattutto nei paesi in cui questa sta diventando una realtà drammatica, come nei paesi anglosassoni, Inghilterra e Stati Uniti, passa attraverso ordinanze e decreti governativi, che tentano di convincere la popolazione ad evitare diete poco salutari come i cibi da fast food, o almeno a limitarne l’uso. Di recente proprio negli Stati Uniti, nella Contea di Santa Clara, le autorità cittadine stanno percorrendo una nuova strada per ridurre il consumo di fast food soprattutto tra i bambini ed i giovani, le categorie più a rischio obesità con questo tipo di alimentazione.

Ridurre il sale nei cibi, un’obiettivo per le industrie alimentari

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La lotta che Michelle Obama ha intrapreso contro la diffusione dell’obesità tra gli adolescenti e la popolazione americana in generale sembra aver ottenuto i primi risultati sul fronte della sensibilizzazione delle industrie alimentari. Così in questi giorni si è appreso che l’azienda alimentare Kraft, tra le più potenti multinazionali del settore, sta prendendo in considerazione un progetto che dovrebbe andare a ridurre il sale del 10% nei suoi prodotti entro i prossimi 2 anni.
Può sembrare poco, ma una recente ricerca, pubblicata su Annals of Internal Medicine, ha appurato che una riduzione di tale dimensione su scala nazionale ridurrebbe in quel paese di circa 32 milioni di dollari i costi per la salute.
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