Stress, ecco i miti da sfatare

Stress: un problema comune a molti e diretta conseguenza della società che interessa praticamente ogni fascia d’età. Ma nel corso degli anni lo stress potrebbe essere stato un problema un po’ troppo sopravvalutato che va gestito e controllato, ma con il giusto equilibrio.

È quanto sostiene la dottoressa Dana Becker del Bryn Mawr College in Pennsylvania nel suo libro “One nation under stress: the trouble with stress as an idea”.

Dormire poco fa male alla salute

Purtroppo lo stile di vita moderno non ci permette mai di staccare completamente dal lavoro, in questo senso la tecnologia ha “rovinato” la vita di tutti i giorni, con le conseguenze rappresentate dallo stress e da un sonno sempre meno presente.

Osservare le rughe del viso per capire il nostro stato della salute

Osservare con attenzione le rughe del viso può aiutare a decifrare il nostro stato di salute, indicando uno stato di benessere o uno stato di stress.

Lo sostiene la Società americana di chirurgia estetica plastica (Asaps) secondo cui è possibile “leggere” nella rughe della pelle volto il nostro stato di salute.

Quando ci si guarda allo specchio la prima cosa da fare è riuscire in qualche modo a interpretare le rughe o i segni che appaiono sul nostro volto: i solchi sul viso ad esempio indicano la carenza di sonno, un deficit che si riflette immediatamente sul volto che registra subito il livello di stress.

Italiani sempre più stanchi e sempre più grassi

Italiani sempre più stanchi e sempre più grassi: non è certo un bel quadro quello che rappresenta gli italiani di oggi, ma d’altra parte la mancanza di sonno è una caratteristica sempre più diffusa in tutto il mondo occidentale.

I ritmi di vita e lo stress stanno generando via via quelli che possono essere definiti i cronicamente stanchi.

Ed è un dato di fatto che rispetto a 30 anni si dormono due ore di meno (rispetto alla canoniche e raccomandate 8 ore).

Dispositivi tecnologici causano semi-insonnia

L’eccesso di tecnologia è dannoso e provoca non pochi effetti collaterali, primo fra tutti la semi-insonnia. Si tratta di una sindrome del sonno interrotto che si sta rapidamente diffondendo in tutti i Paesi industrializzati e che in Inghilterra ha addirittura determinato la nascita di una nuova figura professionale, lo sleep coach, vale a dire l’allenatore del sonno.

I migliori farmaci per dormire

Sarebbe bene non ricorrere ai farmaci per dormire, in particolare a quelli che creano dipendenza e che portano alla creazione del famoso effetto rimbalzo cioè a ricadute con sintomi anche peggiori rispetto a quelli iniziali.

Per provare a dormire si possono provare alcuni semplici metodi come andare a letto sempre alla stessa ora, aspettare di digerire prima di coricarsi, evitare cene troppo pesanti, evitare di bere alcolici o assumere caffeina. Se però questi metodi non funzionano ci si dovrà per forza di cose rivolgere ai farmaci…