Regolarità e quantità di ore di sonno migliorano lo sviluppo del bambino

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Andare a letto regolarmente alla stessa ora, e dormire un numero di ore sufficiente migliora lo sviluppo del bambino.
E’ quanto hanno riportato i ricercatori della SRL International, un istituto di ricerca californiano, che ha recentemente presentato uno studio in merito durante Sleep 2010, il meeting annuale delle Associated Professional Sleep Societies.
Uno studio basato sulle risposte ad interviste telefoniche fornite dai genitori di circa 8.000 bambini, intervistati quando il piccolo aveva 9 mesi di età e successivamente ai 4 anni di età.

Sonno e morte prematura

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Meno di sei ore di sonno per notte può portare a morte prematura, secondo ricercatori britannici ed italiani che di recente hanno pubblicato sulla rivista Sleep i risultati di una lunga ricerca su 16 differenti studi, che raccolgono dati su circa un milione e mezzo di persone.
Secondo i risultati, le persone che dormono poco hanno una percentuale di rischio maggiore del 12% di morire di morte prematura nei successivi 25 anni rispetto a coloro che dormono regolarmente da sei ad otto ore per notte.
Inoltre i ricercatori hanno osservato come anche dormire per più di nove ore sia associabile a morte prematura, anche se, secondo gli scienziati, questo fenomeno potrebbe essere da interpretare come un indicatore di una cattiva condizione di salute.

Dormire e sognare aiuta l’apprendimento

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Farsi una dormita dopo aver imparato qualcosa di nuovo è utile per memorizzare quanto appreso, ed ancora di più se si sogna.
E’ quanto ha osservato un gruppo di ricercatori che hanno evidenziato durante una loro ricerca che le persone che sognano sono in grado di memorizzare meglio un determinato compito ed eseguirlo meglio, una volta svegli, di chi invece non sogna quando dorme.

I videogames ritardano il sonno tra gli adolescenti?

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Sebbene recenti ricerche abbiano evidenziato come i ragazzi delle società sviluppate abbiano maggiori problemi a dormire la giusta quantità di ore, con le implicazioni che ciò comporta, giocare ai videogiochi prima di dormire non comprometterebbe la velocità con cui gli adolescenti si addormentano, né disturberebbe il loro sonno.
E’ quanto suggerito da un recente studio realizzato da ricercatori in psicologia della Flinders University di Adelaide, in Australia.
La relazione, pubblicata sulla rivista scientifica Journal of Clinical Sleep Medicine riporta i dati di una sperimentazione su un gruppo di 13 adolescenti di età compresa tra i 14 ed i 18 anni, scelti perchè solitamente si addormentano una volta a letto entro 15 minuti.

Doppio lavoro e problemi del sonno

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Nell’epoca attuale, anche a causa della crisi economica, in molti ricorrono, per far quadrare il bilancio, al doppio lavoro, spesso sacrificando per questo una parte della giornata che si dovrebbe dedicare invece al sonno.
I ricercatori riportano però che tale pratica può essere decisamente dannosa per l’organismo e per la salute in generale.
La mancanza di sonno è considerata infatti come un fattore di rischio significativo per una serie di problemi di salute e disturbi, tra i quali difficoltà mnemoniche, depressione, problemi cardiovascolari e tumori e, collateralmente, anche un fattore di primaria importanza statistica nei casi di incidenti, sia sul lavoro che in casa o in automobile.

Sonnellino pomeridiano migliora le facoltà mnemoniche

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Sembra che la siesta pomeridiana sia di grande aiuto a recuperare le proprie funzioni mentali.
Lo rivelano ricercatori statunitensi dell’Università di Berkeley in California, che hanno recentemente condotto uno studio sulle proprietà di rigenerazione del cervello costituite dalla “pennichella” pomeridiana.
Risultati per ora solo preliminari, ma che offrono interessanti informazioni su come il sonno sia di grande aiuto nel rendere il cervello più funzionale e pronto ad elaborare le informazioni ed a memorizzarle.

Serotonina e morte improvvisa del lattante -SIDS-

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Ricercatori statunitensi potrebbero aver risolto il mistero di cosa rende alcuni bambini più vulnerabili alla sindrome della morte improvvisa del lattante, o SIDS, un male che uccide più di 2.300 bambini l’anno.
Secondo uno studio autoptico pubblicato su Journal of American Medical Association, i bambini che muoiono di SIDS risultavano avere bassi livelli di serotonina, una sostanza chimica presente nel cervello che gioca un ruolo importante in alcune funzioni come respirazione, regolazione della temperatura corporea, sonno e veglia.

La serotonina sostengono i ricercatori della Harvard Medical School e del Children’s Hospital di Boston, autori dello studio, solitamente aiuta il bambino a reagire, anche durante il sonno, nel caso si trovi intorno alti livelli di anidride carbonica. E’ questa sostanza che induce il piccolo a spostare la testa, o a svegliarsi, alla ricerca di aria fresca.