L’OMS indaga sui recenti casi di virus H1N1 farmaco-resistente

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta esaminando recenti relazioni provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti che indicano come l’influenza H1N1, in particolare nelle persone con il sistema immunitario particolarmente depresso, potrebbe aver sviluppato una resistenza all’oseltamivir, un farmaco efficace nel contrastare il virus, attualmente commercializzato dalla Roche e Gilead Sciences Inc’s come Tamiflu.
La Britain’s Health Protection Agency (HPA) ha recentemente confermato cinque casi del genere in Galles: i pazienti erano affetti da gravi problemi di salute che deprimevano il sistema immunitario, una condizione che offre al virus un’opportunità maggiore di sviluppare una resistenza al farmaco.

Nuovi studi sull’influenza suina

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Dagli Stati Uniti, che sembrano attualmente essere tra i paesi più colpiti dall’influenza suina, arrivano due nuovi studi che riguardano la pandemia. Il primo dei due riguarda la scoperta di un caso in cui il virus H1N1 resistente ad un farmaco si è trasmesso da persona a persona, il secondo studio riguarda invece la scoperta che nei bambini il virus si diffonde anche dopo due settimane dopo l’insorgere dei primi sintomi, anche se per ora non si sa ancora se tale diffusione sia significativamente contagiosa o meno.

Infuenza suina, positivo un caso di farmaco somministrato per via endovenosa

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Inghilterra:22 anni, malata di cancro, aveva contratto l’influenza suina e le sue condizioni erano particolarmente gravi.
La situazione sembrava irrecuperabile, quando i medici hanno pensato di provare un metodo poco ortodosso: utilizzare uno dei farmaci più efficaci contro il virus influenzale, il Relenza, per via endovenosa.
Ha funzionato, e la donna, in gravi condizioni ha piano piano recuperato, in cinque giorni era in grado di respirare da sola e dopo una decina di giorni ha lasciato il reparto di terapia intensiva.