La medicina continua a sperimentare e ad incrementare la scienza dei trapianti. Uno dei trapianti molto importanti che oggi viene fatto è quello al polmone, un tipo di trapianto ha delle potenzialità vitali nella maggior parte dei pazienti che ci si sottopongono.
trapianto
Consenso alla donazione sulla carta d’identità

Partirà dall’Umbria, ed in particolare dai comuni capoluogo di provincia di Perugia e Terni, il progetto pilota realizzato dal Ministero della Salute, dal Ministero degli Interni e dall’associazione nazionale Federsanità (Aziende Sanitarie e Comuni per l’Integrazione Socio-Sanitaria) ANCI (Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), per la verifica della fattibilità di quanto recentemente stabilito dal Governo Monti in materia di trapianti.
Primi movimenti dopo trapianto di gambe

La scienza, secondo alcune particolari definizioni di codesta disciplina, è tale poiché, incurante di qualsiasi difficoltà o problematica, sfida costantemente i limiti umani e naturali cercando di spiegarli nei minimi dettagli nonché, ovviamente, di superarli.
Questa definizione, sebbene da qualcuno potrebbe venir contestata, ben si applica al caso clinico che oggi vogliamo presentarvi e che, sino ad oggi, poteva venir considerato pura fantascienza.
Donazione del midollo osseo, cosa serve?

Ci sono alcune malattie del sangue, fra cui gravi forme di leucemia (che è un tumore del midollo osseo che inibisce la produzione delle cellule del sangue ) e l’aplasia midollare (malattia caratterizzata dall’insufficiente produzione nel midollo osseo delle cellule del sangue ) che possono trovare cura nel trapianto del midollo osseo.
Fino ad una ventina di anni fa il trapianto avveniva soltanto tra fratelli Hla identici ossia tra quei soggetti che sono gemelli omozigoti quindi con antigeni Hla ( che si combinano casualmente tra i genitori ).
Fino ad una ventina di anni fa il trapianto avveniva soltanto tra fratelli Hla identici ossia tra quei soggetti che sono gemelli omozigoti quindi con antigeni Hla ( che si combinano casualmente tra i genitori ).
Nuova tecnica nei trapianti del rene evita il rigetto

Un procedimento innovativo ha permesso ad un’equipe medica britannica di trapiantare con successo il rene in una donna, evitando che questo provocasse fenomeni di rigetto.
Il rene era stato donato dalla sorella, nonostante che precedenti sperimentazioni avevano già stabilito che l’organismo della donna avrebbe respinto, come estraneo, il rene trapiantato.
I medici hanno messo a punto una tecnica innovativa, la “cryofiltration”, per riuscire a bypassare la risposta del sistema immunitario ed i fenomeni di rigetto.
Il rene era stato donato dalla sorella, nonostante che precedenti sperimentazioni avevano già stabilito che l’organismo della donna avrebbe respinto, come estraneo, il rene trapiantato.
I medici hanno messo a punto una tecnica innovativa, la “cryofiltration”, per riuscire a bypassare la risposta del sistema immunitario ed i fenomeni di rigetto.
Nuovo trattamento con staminali dal cordone ombelicale

Una nuova tecnica che potrebbe in futuro contribuire a ridurre la necessità di impianti di midollo osseo è stata sperimentata da ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle.
Il meccanismo si basa sull’utilizzo delle cellule staminali presenti nel cordone ombelicale che, secondo lo studio pubblicato su Nature Medicine hanno il vantaggio di avere meno problemi di rigetto.
Il trattamento utilizzato attualmente per i pazienti affetti da malattie come la leucemia, che colpisce le cellule staminali nel midollo osseo, dove vengono prodotte le nuove cellule sanguigne, prevede il trapianto di midollo proveniente da un donatore compatibile, per ripristinare quello distrutto dalla leucemia.
Il meccanismo si basa sull’utilizzo delle cellule staminali presenti nel cordone ombelicale che, secondo lo studio pubblicato su Nature Medicine hanno il vantaggio di avere meno problemi di rigetto.
Il trattamento utilizzato attualmente per i pazienti affetti da malattie come la leucemia, che colpisce le cellule staminali nel midollo osseo, dove vengono prodotte le nuove cellule sanguigne, prevede il trapianto di midollo proveniente da un donatore compatibile, per ripristinare quello distrutto dalla leucemia.
Staminali dal cordone ombelicale per trattare la cornea opaca

Cellule staminali dal cordone ombelicale potrebbero in un prossimo futuro essere impiegate per aiutare chi ha la cornea danneggiata a recuperare la visione. E’ quanto suggerisce una recente sperimentazione su topi da laboratorio, realizzata da un team di ricercatori statunitensi.
Attualmente la cornea danneggiata può essere trattata solo grazie al trapianto, ed è evidente che di fronte ad una grande richiesta vi è una carenza di organi che possono supplire alla necessità. E’ chiaro quindi che ricerche e sperimentazioni per scoprire vie alternative al trapianto per la cura della cornea danneggiata potrebbero essere in futuro le strade da percorrere.