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Trombosi venosa profonda, diagnosi e terapia

 

La trombosi venosa profonda (TVP) è una patologia che vede la formazione di un trombo (coagulo di sangue) all’interno di una delle vene profonde, solitamente delle gambe, potenzialmente pericoloso. La trombosi può provocare dolore, gonfiore, o anche essere asintomatica. Quanto prima va diagnosticata e trattata. Ecco come.

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Trombosi venosa profonda, cause, sintomi e cure

 

Con il termine medico di trombosi venosa profonda (TVP) si intende un coagulo di sangue (trombo) che si forma in una delle vene profonde del nostro organismo, in genere nelle gambe. Può provocare dolore, gonfiore, ma anche manifestarsi senza dare alcun disturbo o sintomo. Ecco cosa occorre sapere su cause, sintomi e cure.

 

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Coagulo di sangue, rischi, cause e cosa fare

 

 

La coagulazione del sangue è un meccanismo tanto importante quanto complesso. In caso di una ferita ad esempio un coagulo di sangue si crea fisiologicamente per fermare il sanguinamento. In altre condizioni però la formazione di un coagulo può essere pericolosa, specie se si sviluppa in luoghi critici come i polmoni o il cervello. Si parla di embolo (embolia) o trombosi in questi casi, che necessitano di cure mediche, anche urgenti. Tra i rischi, l’infarto e l’ictus. Ma quali le cause e cosa fare?

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Malattie infiammatorie intestinali fattore di rischio per la tromboembolia

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Le persone che presentano malattie infiammatorie intestinali hanno molta più probabilità di sviluppare coaguli ematici, e quindi hanno un rischio maggiore di attacchi cardiaci e malattie cardiovascolari. Per questa ragione sarebbe opportuno che essi si sottoponessero a trattamenti terapeutici preventivi.

E’ quanto emerso da uno studio condotto nel Regno Unito da ricercatori dell’Università di Nottingham, dove sono stati esaminati i dati provenienti da più di 13.000 persone affette da malattie infiammatorie intestinali, dati che sono stati confrontati con quelli di 71.000 persone sane.

Un farmaco riduce il rischio di tromboembolia durante la chemioterapia

siringa

I pazienti affetti da tumore sottoposti a chemioterapia hanno maggiori probabilità di sviluppare coaguli di sangue. Oltre a costituire un rischio significativo per problemi al cuore, al cervello ed ai polmoni, i coaguli di sangue sono particolarmente difficili da trattare nei malati di cancro e molte volte possono indurre i medici a sospendere la chemioterapia, o accompagnare questa con terapie di profilassi per evitare il rischio di tromboembolia, che tra l’altro fanno aumentare notevolmente i costi già elevati cui devono far fronte i pazienti.
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