Alti livelli di un ormone legati alle morti per tumore

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Elevati livelli di un ormone chiamato fattore di crescita insulina-simile (IGF-1), sono stati recentemente associati, da uno studio condotto da ricercatori dell’Università della California ad un aumento del rischio di decessi per tumore.
I risultati, pubblicati nel numero di marzo della rivista Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism, suggeriscono che l’IGF-1 potrebbe rivelarsi un utile marcatore per predire il rischio di tumori.
Questo componente, che ha una struttura simile a quella dell’insulina, è regolato da un ormone, denominato ormone della crescita, e viene prodotto nel fegato. Con l’aumento dell’età esso si presenta in quantità sempre più ridotta, tanto da far pensare che la sua riduzione sia legata all’invecchiamento del corpo.

Il tumore influisce sulla relazione di coppia e sul matrimonio

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Il cancro può essere fortemente nocivo per la relazione matrimoniale, e la coppia più facilmente si divide se ad essere malata di tumore è la donna. Queste le conclusioni di una ricerca realizzata da ricercatori del Seattle Cancer Care Alliance, pubblicata recentemente sulla rivista Cancer.

Secondo gli autori, che hanno analizzato dati provenienti da un calcolo statistico realizzato su 515 pazienti affetti da tumore e seguiti per un arco temporale di 5 anni, dal 2001 al 2006, quasi il 12 per cento dei matrimoni finisce con un divorzio o di separazione, dopo che uno dei due coniugi sviluppa un tumore.

Il caffè riduce il rischio di tumore all’endometrio

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Sebbene non si sappia con preciso il motivo, ricercatori svedesi hanno verificato con un ampio studio su migliaia di donne che il caffè svolge una funzione preventiva nei confronti dello sviluppo dei tumori all’endometrio.
E’ quanto compare sulla rivista International Journal of Cancer di novembre, che riporta una ricerca effettuata da scienziati del Karolinska Intstituet di Stoccolma.
La ricerca si è basata sull’osservazione di un campione di 60.534 donne monitorate in due diverse fasi, una prima volta tra il 1987 ed il 1990 ed una seconda volta a distanza di circa sette anni, nel 1997.

Cellule tumorali trasmesse da madre a figlio, fenomeno raro ma possibile

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Nel corso del secolo scorso i medici sospettavano che cellule cancerogene potessero passare dalla madre al figlio durante la gravidanza, anche se tale fenomeno non era stato ancora assolutamente verificato in pratica.
Un recente caso osservato i Giappone invece ha rivelato che tale trasmissione non è più un semplice sospetto, ma una realtà.
Si tratta di una donna giapponese di 28 anni risultata affetta da leucemia dopo il parto, la cui bambina, ad 11 mesi di età, ha riscontrato una analoga forma di infezione tumorale.

L’esclusione sociale aggrava certi tumori

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Un recente studio di ricercatori dell’Università di Chicago, pubblicata sulla rivista Cancer Prevention Research ha scoperto che, nei topi da laboratorio, l’esclusione sociale può rendere i tumori più letali.
Secondo i ricercatori, il loro esperimento dimostra che l’ambiente sociale può modificare il decorso la malattia.
La ricerca ha lavorato con topi geneticamente predisposti al cancro della ghiandola mammaria. I topi femmina separati dalle madri hanno dimostrato di sviluppare tumori alle ghiandole mammarie più diffuse dei topi che invece non erano isolati.

I separati sopravvivono meno a lungo ai tumori rispetto a vedovi e sposati

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E’ provato che la vita di coppia contribuisce a mantenere sani più a lungo, ed un nuovo studio, pubblicato sulla rivista Cancer, ha evidenziato ciò attraverso un singolare studio che prendeva in considerazione dati statistici riguardanti lo stato di salute delle persone con il tumore posto in relazione alla loro condizione di sposati, separati o vedovi.

Secondo i ricercatori della Indiana University School of Medicine infatti, tra coloro che hanno un tumore, la separazione sembra essere peggiore per la salute che non esser vedovi, sposati o single da sempre.

Cellule rare nel sangue associate allo sviluppo di tumori nei bambini

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Alcuni tipi di cellule che si trovano in circolazione nel sangue possono essere considerate importanti marcatori di diversi tumori infantili, e, probabilmente, anche possibili fattori di sviluppo di questi.
Lo afferma un’equipe di scienziati francesi che ha pubblicato i dati di una ricerca in questo campo sulla rivista Clinical Cancer Research.
I ricercatori hanno analizzato il sangue di 23 bambini affetti da tumore localizzato, di 22 bambini con cancro in fase di metastatizzazione e di 20 bambini sani.
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