Vaccino antinfluenzale universale

Vaccino antinfluenzale universale

Vaccino antinfluenzale universale

Un prestigiosissimo team di ricerca internazionale, composto dagli esperti microbiologi del Dipartimento di Medicina Molecolare dell’Università di Padova, del Dipartimento di Chimica dell’Università di Perugia e della Divisione di Virologia del Dipartimento di Patologia dell’Università di Cambridge, avrebbe finalmente individuato, dopo anni di estenuanti ricerche nonché complicatissime sperimentazioni scientifiche, mediche e cliniche, un vaccino antinfluenzale cosiddetto universale poiché in grado di combattere, attivamente ed efficacemente, i ceppi A e B del virus RNA della famiglia degli Orthomyxoviridae responsabili della quasi totalità delle forme influenzali sino ad oggi conosciute ed affrontate dall’uomo.

Influenza: ecco i primi 2 virus

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Qualche giorno fa abbiamo descritto i sintomi di questa nuova influenza denominata australiana che in Italia ha già iniziato a mietere le prime vittime.
Ieri, i medici sono riusciti ad isolare i primi due virus influenzali di questa stagione: infatti l’Università di Milano ha segnalato di aver isolato il virus di tipo A, sottotipo H1N1V, da un campione prelevato da una donna che non si era sottoposta al vaccino antinfluenzale, mentre l’Università di Perugia ha classificato ed isolato un secondo virus influenzale sempre di tipo A, ma che non ha ancora un sottotipo.
Ricordiamo che lo scorso anno sono state registrate delle trasformazioni genetiche del virus H1N1 sugli animali che hanno fatto supporre uno sviluppo maggiore dell’influenza con casistiche molto più virulente e difficili da combattere con i farmaci.

Sintomi influenza australiana

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E’ di oggi la notizia dei due primi casi riscontrati in Italia di influenza australiana, che sta iniziando a colpire tramite contagio diretto e quindi è importante prevenire e combattere la malattia (come è stato l’anno scorso per la cura dell’influenza A).
Dopo i casi registrati nell’emisfero sud del pianeta dove la malattia si è presentata in estate per poi sbarcare in inverno nella parte nord e soprattuto nel vecchio continente, gli studiosi dichiarano che sarà molto difficile da debellare ed i casi di contagio saranno triplicati rispetto all’anno scorso.
Questo per via di una nuova variante molto più aggressiva del virus influenzale è stato preparato un vaccino diverso dal solito per riuscire a contrastare l’espandersi della malattia, che in previsione colpirà molti italiani nei prossimi mesi, secondo gli studi medici.

Vaiolo delle scimmie in Africa

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30 anni fa veniva effettuato l’ultima vaccinazione contro il vaiolo, dopodichè la malattia, flagello di molte popolazioni nei secoli scorsi è stata ufficialmente dichiarata come scomparsa dal pianeta. Tuttavia l’aver cessato la vaccinazione contro il vaiolo ha permesso lo sviluppo di un nuovo disturbo, conosciuto come “vaiolo delle scimmie”.
Nuovi rapporti medici sostengono che questa malattia si è infatti sviluppata almeno 20 volte di più da quando sono terminate le vaccinazioni contro il vaiolo, come è stato osservato in particolare in una ricerca compiuta nella Repubblica democratica del Congo.

Sperimentazione su un farmaco promettente per combattere ebola

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Un farmaco per curare il virus Ebola potrebbe essere presto realizzato: le autorità statunitensi approveranno in questi giorni la sperimentazione sugli esseri umani di un farmaco che ha avuto successo su alcuni primati.
Il virus ebola è mortale nel 90% dei casi quando si tratta di umani, mentre per le scimmie è sempre mortale. Dal 1976 ad oggi sono stati contati circa 1200 casi di decessi causati da ebola.
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