Sì ai mezzi pubblici contro il raffreddore

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Dopo l’allarmismo per il rischio del picco di pandemia dovuto all’influenza australiana ed al conseguente vaccino contro i primi due virus che sono stati isolati dai medici, torniamo a parlare del rischio di contrarre malattie respiratorie in questo periodo di freddo che sembra non finire mai.
Anzichè prendere sempre l’automobile per recarsi al lavoro e prendere i mezzi pubblici è un atto meritorio e da cittadino modello che però rischia di incentivare la possibilità di contrarre il virus del raffreddore di ben sei volte di più rispetto al normale.
Ma questo però a lungo andare è utilissimo e salutare per l’organismo, in quanto fa si che si rafforzino notevolmente le difese immunitarie permettendo alle persone di non ammalarsi più di raffreddore.

Influenza: ecco i primi 2 virus

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Qualche giorno fa abbiamo descritto i sintomi di questa nuova influenza denominata australiana che in Italia ha già iniziato a mietere le prime vittime.
Ieri, i medici sono riusciti ad isolare i primi due virus influenzali di questa stagione: infatti l’Università di Milano ha segnalato di aver isolato il virus di tipo A, sottotipo H1N1V, da un campione prelevato da una donna che non si era sottoposta al vaccino antinfluenzale, mentre l’Università di Perugia ha classificato ed isolato un secondo virus influenzale sempre di tipo A, ma che non ha ancora un sottotipo.
Ricordiamo che lo scorso anno sono state registrate delle trasformazioni genetiche del virus H1N1 sugli animali che hanno fatto supporre uno sviluppo maggiore dell’influenza con casistiche molto più virulente e difficili da combattere con i farmaci.

Influenza suina e polmonite da pneumococco: aumentano i casi?

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Se è normale che con l’aumento dei casi di influenza stagionale ci sia un aumento di infezioni da pneumococco, la tendenza quest’anno sembra essere superiore che in passato.
E’ quanto rivela il direttore del massimo organismo di controllo della salute americano, Centers for Disease Control and Prevention’s National Center, sostenendo che tale aumento è segnalato soprattutto tra la popolazione più giovane che è colpita dal virus H1N1, quello dell’influenza suina.

L’OMS indaga sui recenti casi di virus H1N1 farmaco-resistente

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L’Organizzazione Mondiale della Sanità sta esaminando recenti relazioni provenienti da Gran Bretagna e Stati Uniti che indicano come l’influenza H1N1, in particolare nelle persone con il sistema immunitario particolarmente depresso, potrebbe aver sviluppato una resistenza all’oseltamivir, un farmaco efficace nel contrastare il virus, attualmente commercializzato dalla Roche e Gilead Sciences Inc’s come Tamiflu.
La Britain’s Health Protection Agency (HPA) ha recentemente confermato cinque casi del genere in Galles: i pazienti erano affetti da gravi problemi di salute che deprimevano il sistema immunitario, una condizione che offre al virus un’opportunità maggiore di sviluppare una resistenza al farmaco.

Influenza suina test “fai da te”

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Più che la pandemia è scoppiata la psicosi per l’influenza A/H1N1 è i giornali e le televisioni di tutto il mondo calcano la mano perchè è un argomento che interessa molto l’intera popolazione.

Al momento però, l’influenza definita anche suina non risulta molto aggressiva e le persone possono debellare il virus in maniera semplice e senza complicazioni di nessun genere. Al momento l’influenza A/H1N1 è una normale influenza alla quale siamo abituati a subire ogni anno costringendoci a rimanere a letto per qualche giorno con febbre, tosse e raffreddore.

Influenza suina, i morti salgono a quota 700

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L’influenza suina arriva a quota 700 morti in 4 mesi dal suo esordio nel mondo. Questi sono i dati forniti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
Se si considera che i dati forniti nello scorso 6 luglio davano come cifra 492 significa che il nuovo ceppo influenzale è aumentato di circa due terzi in poco più di 15 giorni.
Margaret Chan, direttore generale dell’OMS, ribadisce ciò che era già stato ventilato in passato: questa pandemia sarà la più grande tra quelle mai viste sul pianeta.

Diagnosi influenza suina, come si cura l’influenza A

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In più occasioni abbiamo trattato il problema dell’influenza suina che sta colpendo mezzo mondo. Sempre più spesso l’influenza suina è stata definita con la lettera A perchè fa parte del ceppo A, ma anche perchè molti associavano l’influenza con la carne con il rischio che molti iniziassero a non comprare più la carne suina.

Il virus si è manifestato per la prima volta sui maiali in Messico e il contagio avveniva da maiale a maiale per via aerea, successivamente il contagio è avvenuto da maiale a uomo e nell’ultima fase da uomo a uomo diventando così edipemia.

A seguito di una diffuzione mondiale l’OMS ha affermato che la trasmissione è diventata pandemia.

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