Secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro è responsabile di un decesso su otto nel mondo, cifre superiori a quelle provocate da malattie come la malaria, l'AIDS e la tubercolosi messe insieme.
E’ questo il rapporto fornito dall’International Union Against Cancer rivolto ai governi ed all’opinione pubblica in occasione della Giornata Mondiale contro il Cancro appena trascorsa.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, il cancro è responsabile di un decesso su otto nel mondo, cifre superiori a quelle provocate da malattie come la malaria, l’AIDS e la tubercolosi messe insieme, e, se non avverranno cambiamenti radicali, nel 2030 il tetto di decessi annui potrebbe salire dai 7,6 milioni di decessi attuali fino ai 17 milioni.
Nella relazione della International Union Against Cancer, gli esperti hanno sottolineato che nel 21% dei casi i tumori sono dovuti a infezioni come il papillomavirus umano o HPV, che provoca il cancro del collo dell’utero, ed alle infezioni causate dall’epatite, che mettono a forte rischio di tumore allo stomaco ed al fegato.
I vaccini per prevenire questo tipo di tumori sono ampiamente disponibili nei paesi occidentali, mentre sono quasi inesistenti nei paesi in via di sviluppo. Perciò quasi l’80% dei decessi al mondo per cancro al collo dell’utero avvengono nei paesi poveri.
I politici di tutto il mondo, sostengono all’International Union Against Cancer, hanno la possibilità e l’obbligo di incentivare l’utilizzo dei vaccini da un lato, ed educare le comunità ad adottare stili di vita più salutari e meno rischiose.
Nelle nazioni industrializzate, la forte incidenza di tumori ai polmoni, al seno ed al colon sarebbe in questo modo facilmente ridotta.