Alcuni ricercatori australiani avrebbero individuato una delle principali cause del melanoma
I ricercatori del Westmead Millennium Institute for Medical Research dell’Università di Sidney, infatti, sarebbero riusciti ad appurare come la suddetta mutazione genica possa significare, per la persona che ne è affetta, una considerevole probabilità, maggiore di due volte e mezzo rispetto a quanti non presentano un gene MIFT modificato, di sviluppare un melanoma.
Questa è, dunque, l’ennesima notizia positiva sul mondo del cancro, ovverosia in merito a cura e trattamento di quella che è stata definita la patologia del nostro secolo e che, annualmente, continua a mieter vittime.
In Australia, poi, il melanoma, ovvero il cancro della pelle (terribile formazione neoplastica che può colpire tutto il tessuto dermico nonché delle mucose) è particolarmente diffuso, rappresentando, insieme alla Nuova Zelanda, una delle regioni, a livello globale, più interessata da questo fenomeno che, purtroppo, risulta essere in costante aumento.
In queste nazioni, infatti, vengono diagnosticati, annualmente, circa 10.000 nuovi casi di melanoma, una buona percentuale dei quali, purtroppo, equivalente a 1.200 pazienti, muore entro un anno dalla scoperta del disagio.