Alcune sostanze causano il cancro in primo luogo attraverso la loro azione fisica, piuttosto che chimica, sulle cellule.
Un esempio importante è la prolungata esposizione all’amianto che è una delle principali cause di mesotelioma, un tipo di tumore maligno del polmone. Altre sostanze catalogabili in questa categoria sono la wollastonite, l’attapulgite, la lana di vetro e la lana di roccia. Si ritiene che queste possano avere un effetto simile all’amianto.
Materiali particellari non fibrosi che causano il cancro sono: la polvere di cobalto, il nichel metallico e la silice cristallina (quarzo, cristobalite e tridimite).
Di solito, gli agenti fisici cancerogeni devono penetrare all’interno del corpo (ad esempio tramite inalazione di piccole parti) e richiedono anni di esposizione prima di sviluppare un tumore.
Un trauma fisico che possa provocare una neoplasia, è un evento assai difficile. La teoria che la rottura delle ossa possa provocare una neoplasia all’apparato scheletrico, per esempio, non è mai stata provata. Allo stesso modo, il trauma fisico non è accettato come una causa di tumori al collo dell’utero, alla mammella o al cervello.
Una causa accettata dalla comunità scientifica è l’applicazione a lungo termine di oggetti caldi sul corpo. Ripetute bruciature sulla stessa parte del corpo, come quelle prodotte dagli scaldamani a carbone, possono condurre allo sviluppo di neoplasie della pelle, specialmente sono presenti anche cancerogeni chimici. L’assunzione di bevando calde può creare delle scottature che favoriscono neoplasie esofagee.
Generalmente, si ritiene che la neoplasia si possa sviluppare durante il processo di riparazione del trauma, piuttosto che questo sia la causa diretta Infatti, le lesioni ripetute sugli stessi tessuti possono comportare l’eccessiva proliferazione cellulare che può poi aumentare le probabilità di una mutazione cancerosa. Non vi sono prove che l’infiammazione possa essere causa di una neoplasia.