Lo si definisce un mistero della medicina: come mai si registra un calo nel numero dei tumori in generale quando è in costante aumento il cancro alla tiroide?
Le diagnosi per questo tipo di tumore, che colpisce la ghiandola posta nel collo è infatti, secondo le stime in costante aumento, con una velocità di incremento di circa il 6% all’anno secondo un’analisi fornita dal National Cancer Institute statunitense.
I ricercatori per ora sanno dare una spiegazione che è legata all’aumento delle capacità tecnologiche della medicina, ed in particolare al fatto che oggi si fanno molte più scansioni per ispezionare dolori al collo e le condizioni delle placche arteriose, e che ciò contribuisce a scoprire anche piccolissimi tumori alla tiroide, che un tempo sarebbero rimasti inosservati e che nella maggior parte dei casi non avrebbero espresso nessuna evoluzione maligna e pericolosa per la salute.
Tuttavia quest’affermazione non è sufficiente a spiegare l’aumento considerevole dei umori alla tiroide: ci dev’essere dell’altro, e l’impegno dei ricercatori è proprio quello di scoprire quali sono i fattori che fanno si che, dai 18.000 casi accertati negli Stati uniti nel 2000 si è passati ai 37.000 casi dello scorso anno.
Tre i fattori che i ricercatori stanno prendendo in considerazione:
• Radiazioni: i ricercatori sono convinti che l’esposizione alle radiazioni giochi un ruolo importante, soprattutto se tale esposizione avviene durante l’infanzia. Non sanno però specificare se il loro sospetto coinvolge anche le radiazioni sempre più utilizzate per le diagnosi mediche.
• Obesità: Alcuni studi ancora allo stadio iniziale della ricerca suggeriscono che essa potrebbe essere un fattore determinante, visto che è anch’essa in forte crescita.
• Dieta: Alcuni studi suggeriscono che diete a basso contenuto di frutta e verdura o con livelli di iodio troppo alti o troppo bassi possono influire sull’aumento dei tumori alla tiroide.
C’è comunque anche un dato positivo, secondo le statistiche infatti, il 98% delle persone che hanno la forma di tumore più comune sopravvivono in media per 5 ani, ed i tassi di mortalità in generale non sono in aumento.
Bisogna però capire cosa succederà in futuro se la crescita dovesse restare costante così come lo è oggi.
Un forte dibattito si è acceso anche per quanto riguarda il trattamento dei tumori.
Alcuni medici e ricercatori sostengono che forme tumorali molto piccole non dovrebbero essere immediatamente trattate con biopsie inutili, radioterapia ed interventi chirurgici di asporto della tiroide quanto piuttosto seguite e monitorate.
Altri medici sono dubbiosi su come valutare la questione, anche perchè in taluni casi i tumori molto piccoli manifestano una crescita rapidissima ed una diffusione che può poi diventare un serio pericolo: in effetti dunque è difficile determinare un comportamento standard sulle modalità di intervento.