La BPCO, Broncopneumopatia cronica ostruttiva, è una malattia polmonare progressiva che non è del tutto reversibile
Questa malattia ostruisce le vie aree rendendo molto difficoltosa la respirazione e coloro che ne soffrono hanno sintomi comuni che vanno dalla tosse a mancanza di fiato durante sforzi anche di modesta entità.
Il fattore di rischio della BPCO è dato soprattutto dal fumo di sigaretta, pipa, sigaro e altri tipi di tabacco, ma anche dall’inalazioni di poveri e agenti chimici (anche l’amianto ad esempio, che nei casi più gravi si evolve in asbestosi e in mesotelioma) e da cause domestiche di inquinamento da combustibile, come la biomassa, che viene utilizzato per la preparazione dei cibi e per il riscaldamento.
Pare che vi sia anche una correlazione tra questa malattia invalidante e l’inquinamento atmosferico, anche se però le cause non sono ancora del tutto chiare.
Quando ci si trova di fronte ad un paziente che presenta tosse e difficoltà respiratorie bisogna sospettare che vi sia un inzio della BPCO e quindi vanno fatti esami più specifici come ad esempio la spirometria che serve a misurare la funzionalità respiratoria e misura la gravità dei sintomi escludendo o valutando anche altre potenziali malattie respiratorie.
Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (che attualmente sta combattendo una battaglia contro il fumo di sigaretta ed in particolar modo contro gli addittivi che vengono aggiunti per renderle più piacevoli), è la quarta causa di morte nel mondo. La malattia ha un’incidenza mortale così elevata perchè molte volte non viene curata in tempo, in quanto può venire scambiata per un semplice asma e quindi, quando viene diagnostica è troppo tardi e non più curabile.