Le persone che hanno la malattia di Alzheimer hanno meno probabilità di sviluppare il cancro, e viceversa.
Questo sostiene un recente studio pubblicato su Neurology, realizzato da ricercatori della School of Medicine dell’Università di Washington.
La ricerca si è basata sullo studio di un campione di 3,020 persone di età media di 65 anni, coinvolte in un’ampia ricerca, Cardiovascular Health Study, che ha permesso di seguirli per cinque anni per verificare l’insorgere di sintomi di demenza senile, e per otto anni per verificare l’insorgere di tumori.
All’inizio della ricerca, tra il campione di pazienti, 164 persone (5,4 per cento) avevano già diagnosticata la malattia di Alzheimer e 522 persone (17,3 per cento) avevano già avuto una diagnosi per un tumore.
Nel corso dello studio 478 persone hanno sviluppato la demenza senile ed a 376 persone è stato diagnosticato un tumore invasivo.
Tra le persone con il morbo di Alzheimer diagnosticato all’inizio dello studio, il rischio di ospedalizzazione successiva per l’insorgere di un tumore è stato minore del 69% rispetto a coloro che non avevano il morbo di Alzheimer.
Le persone che invece avevano il cancro quando è iniziato lo studio, hanno avuto il 43% in meno di probabilità di sviluppare l’Alzheimer rispetto a coloro che risultavano sani.
Particolare è stato però la constatazione che i dati della seconda parte dello studio, ovvero il rapporto tra Alzheimer ed insorgere di tumori, sono stati sensibili in questo senso solo nel gruppo di razza bianca caucasica, mentre negli altri gruppi etnici presi in considerazione non vi erano differenze significative.