Secondo un recente studio effettuato presso il Fred Hutchinson Cancer Research Center di Seattle e guidato da Alan Kristal, i cui risultati sono stati pubblicati sul Journal of the National Cancer Institute, il consumo di Omega 3 aumenterebbe addirittura del 71% le possibilità di insorgenza di cancro alla prostata.
Una precedente ricerca (condotta su più di 20.000 uomini all’Harvard School of Publich Health e pubblicata sullAmerican Journal of Clinical Nutrition) però sostiene che in presenza di questa neoplasia, gli Omega 3 agiscono aumentando del 38% le possibilità di sopravvivenza. Il dottor Jorge Chavarro e il suo team hanno rilevato che gli uomini affetti da tale tumore che mangiavano cinque porzioni di pesce alla settimana presentavano un tasso di sopravvivenza maggiore del 48% rispetto a quelli che ne consumavano una sola porzione.
Come dichiarato da Chavarro, i risultati della ricerca suggeriscono che il consumo di pesce non è correlato all’incidenza del cancro alla prostata ma può migliorare la sopravvivenza delle persone che sono affette da questa malattia.
Secondo quanto suggerito anche dal presidente della World Foundation of Urology, Mauro Dimitri, è bene ridurre i grassi di origine animale, favorendo invece il consumo di frutta e verdura. Ma nel contrastare il cancro alla prostata si rivelano utili anche il tè verde, l’aglio e gli alimenti che contengono licopene, la sostanza principalmente responsabile del colore rosso del pomodoro, presente anche in altri frutti come il cocomero, l’albicocca, il pompelmo rosa, l’uva e la papaia. Riducono l’incidenza del tumore della prostata anche alimenti a base di selenio (presente nel pollo, nel tonno, nei frutti di mare e nei cereali integrali).