Un tumore del surrene è una neoplasia che colpisce una delle due ghiandole surrenali (ovvero piccoli organi situati rispettivamente sui reni). Solitamente si verifica nello strato più esterno di queste, ovvero nella “corteccia surrenale”. Quest’area può anche essere interessata da forme benigne come l’adenoma. Una diagnosi precisa è quindi importante, come anche la sua precocità che può incidere sui tassi di sopravvivenza. Ecco cosa occorre sapere.
Come si fa la diagnosi del tumore del surrene?
Il primo passo verso la diagnosi lo effettua il medico con una attenta anamnesi e valutazione dei sintomi se presenti, avvalendosi anche di esami del sangue e delle urine generiche e specifiche di alcuni ormoni che vengono secreti in quantità anomale in caso di adenoma o carcinoma. A questi si abbinano abitualmente test di imaging che in caso sospetto sono seguiti dalla chirurgia per rimuovere la massa e fare una biopsia definitiva. A differenza di altri casi, difficilmente si preleva un piccolo pezzo per la biopsia, ma si esegue direttamente la resezione. Tra le indagini diagnostiche di imaging troviamo:
- Radiografia del torace (ci dice se il tumore è arrivato al polmone o se sono presenti problematiche polmonari o cardiologiche da tenere in considerazione)
- Ecografia
- TAC –con mezzo di contrasto (più determinante dell’ecografia in caso di tumore del surrene e permette anche una valutazione degli organi circostanti per vedere se la malattia si è diffusa).
- Tomografia ad emissione di positroni o PET : in tal caso si inietta del glucosio radioattivo per endovena al paziente: gli accumuli radioattivi individueranno la diffusione delle cellule neoplastiche. Poiché le cellule tumorali metabolizzano lo zucchero molto più velocemente di quelle sane, uno scanner del corpo individuerà i punti più radioattivi: è un’indagine importante per comprendere se la massa sospetta è benigna o maligna e la stadiazione (diffusione) del cancro eventuale, in quanto è capace di individuare anche minuscole metastasi.
- Risonanza magnetica (MRI) con mezzo di contrasto. In particolare si può utilizzare il gadiolino che si dimostra utile nel distinguere un adenoma da un tumore surrenalico. In genere però questa metodica si utilizza per fare una scansione del cervello e del midollo spinale: è capace infatti di individuare tumori della ghiandola pituitaria che provocano sintomi simili a quelli del surrene.
Altri test
- Laparoscopia (si usa per guardare da vicino il sospetto tumore ed eventualmente per asportare quelli di piccole dimensioni).
- Biopsia : è il test diagnostico che afferma con sicurezza la presenza di un tumore ed in particolare ne analizza tutte le caratteristiche per una terapia più mirata.
Analisi del sangue e delle urine per la diagnosi di tumore surrenalico
Gli esami del sangue e delle urine per misurare i livelli di ormoni surrenali sono importanti per comprendere la diagnosi: le urine possono richiedere una raccolta delle 24 ore. I dosaggi ormonali del caso, nel sangue possono individuare alterazioni anche in assenza di sintomi specifici. Si analizzano i seguenti ormoni:
- Cortisolo (in caso di tumore le sue concentrazioni in sangue ed urine sono alti)
- Aldosterone ( se c’è un tumore i livelli di aldosterone sono alti rispetto alla norma e possono accompagnarsi a bassi livelli di potassio e renina)
- Androgeni ed estrogeni . I pazienti con tumori-androgeni producono elevati livelli di deidroepiandrosterone solfato (DHEAS) e testosterone. Quelli con tumori estrogeno-produttivi avranno alti livelli di estrogeni nel sangue.
Sopravvivenza
La sopravvivenza a questa forma di cancro, come a molte altre dipende da numerosi fattori, come la diffusione della malattia al momento della diagnosi, alla risposta individuale alle terapie, allo stato di salute generale del paziente. Delle statistiche sono comunque state tracciate e servono come punto di riferimento per dare una prognosi (che comunque è relativa, proprio perché dipende da molti fattori e si tratta di cifre statistiche) indicativa. In caso di tumore del surrene la media di sopravvivenza a 5 anni (e più) è di oltre il 65% se la malattia viene presa all’inizio, quando è ancora localizzata. Tale percentuale si abbassa al 44% quando invece il tumore è diffuso agli organi vicini al surrene e purtroppo solo del 7% in caso di metastasi diffuse in aree più lontane dell’organismo.
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Fonte: Cancer.org
Foto: Thinkstock