I tumori delle ghiandole salivari non sono molto comuni, rappresentano (dati USA) meno dell’1% di tutta la casistica oncologica, caratterizzando un caso ogni 100.000 persone. Non per questo bisogna abbassare la guardia, anzi, proprio in quanto rari, forse troppo spesso c’è disattenzione ai sintomi e diventa difficile la diagnosi precoce. Queste neoplasie possono manifestarsi a qualunque età anche se si fanno più frequenti dopo i 60 anni (l’età media al momento della diagnosi è di 64 anni).
Sopravvivenza in caso di tumore delle ghiandole salivari
Complessivamente, circa il 72% delle persone con cancro delle ghiandole salivari sono ancora in vita a 5 anni dalla diagnosi: tale dato include persone con tutti i tipi e gli stadi di questo tumore. E’ un dato buono, anche se, va sottolineato, si tratta di una media statistica.
Cause
Non è chiaro cosa provoca queste forme di tumore anche se conosciamo bene gli importanti fattori di rischio. Finora ciò che la ricerca scientifica ci ha permesso di comprendere è che alcune particolarità genetiche, insite nel DNA possono predisporre a sviluppare determinate forme di cancro o altre. I ricercatori non sono ancora riusciti a identificare tutte le modifiche del DNA che provocano il cancro delle ghiandole salivari, ma hanno trovato alcune mutazioni che che si trovano spesso in questi tumori. Il cancro delle ghiandole salivari tuttavia non ha una base di ereditarietà. Le modifiche alle cellule possono avvenire nel corso della vita anche senza una causa esterna (ambientale), ma alcuni fattori possono sicuramente indurre a sviluppare alterazioni cellulari pericolose in tal senso, come l’esposizione a radiazioni o sostanze cancerogene.
Fattori di rischio per il tumore delle ghiandole salivari
Un fattore di rischio è tutto ciò che riguarda la probabilità di incappare in una malattia. Diversi tipi di cancro hanno diversi fattori di rischio. Alcuni fattori di rischio, come il fumo o il sovrappeso possono essere eliminati con semplici modfiche dello stile di vita, altri come l’età o la familiarità no. Per ciò che riguarda i tumori delle ghiandole salivari conosciamo i seguenti:
- L’età avanzata (il rischio aumenta con l’età)
- Genere maschile (più frequente negli uomini)
- Esposizione alle radiazioni
- Radioterapia nella zona della testa e del collo
- Esposizione sul posto di lavoro a determinate sostanze radioattive
- Storia famigliare (molto raramente, i membri di alcune famiglie sembrano avere un più elevato rischio, ma nella maggioranza dei casi quest non avviene).
Altri fattori di rischio sono inoltre ritenuti possibili anche se non confermati pienamente, come l’esposizione per lavoro ad alcuni metalli (polvere di lega di nichel) o minerali (polveri di silice). Lo stesso dicasi per chi lavora a contatto con l’amianto, alla produzione di gomma e ad alcuni tipi di lavorazione del legno. La rarità di questi tumori rende difficile studiare approfonditamente i casi.
Lo stesso dicasi per l’alimentazione, ovvero sembra che una dieta povera di verdure e ad alto contenuto di grassi animali, come pure l’abuso di alcolici possa aumentare il rischio di cancro delle ghiandole salivari, ma sono necessarie ulteriori ricerche per confermare tale possibile collegamento.
Un solo studio scientifico ha inoltre suggerito un aumento del rischio di tumori della ghiandola parotide tra utenti di telefonia cellulare. In questo studio, la maggior parte dei tumori osservati erano benigni, ma la ricerca in tale ambito è ancora in corso.
Prevenzione
Poiché non sappiamo cosa provoca di preciso queste neoplasie, non abbiamo certezze sulla prevenzione. Altresì conoscendo i fattori di rischio possiamo agire su quelli eliminando il fumo, l’alcol in eccesso, diete non salutari, eccessivo uso del telefonino, mentre per gli ambienti di lavoro a rischio sarà utile non tralasciare le precauzioni come le mascherine.
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Fonte: Cancer.org
Foto: Thinkstock
